Ambientalisti di nuovo sul GRA. Ma stavolta la digos li arresta prima


Ci hanno provato di nuovo. Loro sono gli attivisti ambientalisti di Ultima generazione. Che già si sono resi protagonisti di diversi blocchi stradali. Tutti effettuati sul grande raccordo anulare, sdraiandosi per terra su una delle corsie. Con gravi conseguenze per il traffico e la sicurezza. Una protesta non violenta la loro, che si definiscono semplicemente persone preoccupate per il clima. E per il futuro della Terra. Ma comunque, un comportamento in grado di creare gravi disagi. ‘E’ l’unico modo per farci notare’, aveva dichiarato recentemente una attivista del movimento. Ma questa mattina, il blitz è fallito. L’appuntamento era alle 07.00 precise, in prossimità del Raccordo. Tra le uscite di Casilina e Anagnina. Una decina le persone pronte a sdraiarsi a terra, e a srotolare gli striscioni. Ma prima di loro, è arrivata la Polizia. Che ha intercettato i manifestanti, e li ha condotti in commissariato. Dove si è proceduto alla loro identificazione.

Gli ambientalisti bloccano ancora il raccordo. Automobilisti inferociti, ‘vi passiamo sopra’

Ultima generazione, gli ambientalisti che si sdraiano per strada stavolta sono stati fermati

Come da loro stesso dichiarato più volte, il marchio di fabbrica di Ultima Generazione è il loro modus operandi. La disobbedienza civile non violenta. “Persone preoccupate per il proprio futuro scendono in strada e si siedono sull’asfalto nelle ore più limpide della mattina, a volto scoperto, esibendo degli striscioni. Parlano con chiunque voglia fermarsi a condividere preoccupazioni e possibili soluzioni per arginare il cambiamento climatico”.

Ma se nelle loro intenzioni le ragioni della protesta possono essere considerate lecite, diverso è lo spirito con il quale gli uomini e le donne di Ultima Generazione vengono letteralmente affrontati dai tanti automobilisti rimasti bloccati sul grande raccordo anulare in conseguenza delle loro proteste rumorose. Quattro i blitz attuati dagli ambientalisti di Ultima Generazione nelle ultime due settimane: il 16, 20, 22 e 24 di giugno. Blocco alla circolazione che ha trovato la furente risposta di automobilisti e scooteristi che al grido – fra i meno coloriti – di andate a lavorare. In molti casi hanno spostato loro di peso gli stessi ambientalisti liberando la carreggiata con epiteti e parolacce nei confronti degli attivisti.

Blocchi durati sempre poche decine di minuti, con la polizia che ha poi provveduto ogni volta a spostare di peso gli attivisti ed a liberare la strada. Dove  alle 8:00 di mattina le code ed i rallentamenti sono già routine per chi viaggia sul raccordo. I blocchi hanno infatti creato non poco caos, con disagi e ripercussioni alla normale viabilità anche importanti. Non questa mattina però. Perché la digos è intervenuta prima. E gli automobilisti questa volta non si sono accorti di nulla.