Ambulanti, sulle licenze a bando è rivolta contro la Raggi

Foto Paolo Caprioli Ag. Toiati. Prosegue il dramma degli ambulanti regolari nella città di Roma. Dopo che la sindaca Raggi ha deciso di mettere a bando tutte le licenze, fissando la linea per le precedenti validità al 31 dicembre del 2020. Si tratta di quei titoli per i quali il governo nazionale era già intervenuto nel 2019, con uno dei tanti DPCM dell’era Conte. Stabilendo una deroga fino al 2032. Provvedimento poi confermato lo scorso autunno, quindi in epoca recentissima. Ma un po’ come per i balneari, la sindaca non ha voluto sentire ragioni. Interpellando l”Autorità garante per la concorrenza. Per sapere se le eventuali proroghe avrebbero violato le leggi del libero mercato. E la stessa Authority si è pronunciata in questo senso, rafforzando le decisioni del Campidoglio. E di fatto considerando anche la categoria degli ambulanti sotto la ‘tagliola’ della Bolkestein.

Da qui la protesta di centinaia di famiglie, che adesso temono di finire sul lastrico. E che già ieri pomeriggio si sono recate a manifestare sotto la sede dell’assessorato al commercio. Con una donna che si è anche sentita male, ed è stata portata via in ambulanza. Forti proteste anche dalla Fiva Confcommercio, che ha annunciato subito ricorso al TAR. E dalla Comunità ebraica romana, da sempre vicina al mondo degli urtisti e dell’ambulantato.

Ambulanti contro il Campidoglio. In centinaia in piazza per dire no alla Bolkestein

Gli ambulanti, la Bolkestein non si applica c’è una legge dello Stato

La difesa degli ambulanti è chiara. Da un punto di vista morale, si obietta il pericolo di mandare fallite centinaia di famiglie di lavoratori, specie in un periodo di crisi e di pandemia come l’attuale. Ma in questo caso dal Campidoglio replicano che si tratta di situazioni di monopolio, che alterano il libero mercato. E siccome sembra proprio che la Raggi non voglia sentir ragioni, la battaglia ora si sposta sul piano legale. Infatti Fiva Confcommercio e Confcommercio Roma hanno già dato ai loro legali mandato per ricorrere al TAR. Centrale sarebbe il fatto, che un parere dell’Autorita’ non può portare da parte del Comune a disapplicare una legge dello Stato vigente.

Così il presidente della Fiva Roma Valter Papetti: “Siamo consapevoli della necessità di affiancare alle azioni di tipo politico sindacale anche azioni di carattere legale – ha dichiarato Papetti -. A nessuno è consentito ignorare il principio di legalità e interrompere unilateralmente i procedimenti avviati”. “Avevamo annunciato che avremmo proceduto – aggiunge il presidente della Fiva Nazionale Giacomo Errico – sostenendo noi stessi la spesa di un ricorso giurisdizionale. Cosa che oggi abbiamo fatto e che non è costata un euro agli ambulanti”.

Roberta Angelilli (FDI) chiede l’intervento urgente del governo

Sulla posizione degli ambulanti si è schierato anche Ruth Dureghello, presidente della comunità ebraica di Roma. E mentre negli Uffici del dipartimento le pratiche successive al 31 dicembre 2020 sono sospese e regna il caos, anche la ex deputata europea e dirigente di Fratelli d’Italia Roberta Angelilli è intervenuta sulla questione. “Il Governo prenda urgentemente e in modo deciso provvedimenti – ha dichiarato Angelilli. Per evitare di abbandonare alla disperazione un’intera categoria, fatta di microimprese gestite da nuclei familiari, già duramente provata dalla crisi. Non è tollerabile gettare sul lastrico migliaia di persone, facendo decadere immediatamente licenze che avevano ottenuto proroghe certificate fino al 2032, bloccando autorizzazioni e turni di lavoro”.
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