Anche il Mosap denuncia: “Vergogna per gli stupratori di Pamela”

Rischiano di essere archiviati gli stupratori di Pamela Mastropietro. È una delle notizie più brutte che potevano arrivare dal fronte giudiziario. E in un certo modo è come se questa povera ragazza fosse morta per una seconda volta. Infatti mentre l’assassino di Pamela il nigeriano Innocent Oseghale sta scontando l’ergastolo per gli altri due uomini che avrebbero abusato della giovane nelle ore antecedenti al delitto potrebbe non scattare nessuna pena. Si tratta di un tecnicismo giudiziario, ma comunque sarebbe una soluzione  inaccettabile. Perché quando una ragazzina di diciotto anni in difficoltà viene circuita, abusata uccisa e fatta a pezzi tutti i mostri che girano attorno a questa storia devono pagare. Invece il 50enne di Mogliano che aveva dato un passaggio alla ragazza dopo che si era allontanata dalla comunità Pars di Corridonia e il tassista di origine argentina che l’avrebbe ospitata a casa la sera prima del delitto la passeranno liscia. Motivo, per il delitto di abuso sessuale è prevista l’obbligatorietà della querela di parte. E ovviamente Pamela non ha potuto denunciare i suoi due aguzzini. Perché esattamente il giorno dopo un mostro l’ha uccisa in un modo orribile. Così la Procura di Macerata ha chiesto l’archiviazione.

Impunito lo stupro di Pamela. Ma non reagisce nessuno

Il Mosap durissimo contro l’archiviazione per gli stupratori di Pamela. Grazie Giustizia, gli stupratori se la spasseranno tranquilli

È durissima la denuncia del sindacato di Polizia Mosap contro la richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura di Macerata. In favore dei due uomini che avrebbero approfittato di Pamela Mastropietro la sera prima che venisse uccisa. Il segretario generale del Mosap Fabio Conesta’infatti ha usato parole di fuoco. L’assassino di Pamela è in galera con l’ergastolo ma la morte di questa ragazza grida ancora vendetta, ha dichiarato Conesta’. La notizia dell’archiviazione dello stupro è dei giorni scorsi e questo perché la vittima non era potuta andare dalle Forze dell’Ordine a dire nomi e cognomi delle bestie che l’avevano seviziata. Noi poliziotto siamo sconvolti perché la fame di giustizia non è mai sazia. E poi avevamo preso molto a cuore la vicenda di Pamela. Anche organizzando incontri di solidarietà con la famiglia. Una notizia del genere non può passare in sordina, conclude il segretario generale del Mosap. Dobbiamo verificare se nella normativa esista qualche modo per assicurare anche questi stupratori alla legge. Per ora però possiamo solo dire amaramente grazie Giustizia! Perché purtroppo salvo sorprese queste persone se la spasseranno tranquille. Senza scontare alcuna pena.

Ora la politica intervenga per colmare il vuoto normativo. E garantire finalmente giustizia

Ora deve intervenire  la politica per colmare il vuoto normativo. Perché per un reato orribile come l’abuso e la violenza sessuale le pene sono troppo basse. E l’obbligo di denuncia della parte lesa comporta l’ovvia conseguenza che molti delitti rimangano impuniti. Ed è quello che almeno finora è successo nel caso di Pamela. Che aveva grandi problemi, tra i quali anche un fidanzato problematico. Condannato a sei anni e mezzo per detenzione e spaccio di stupefacenti. Ma che doveva essere aiutata e non abbandonata dalle istituzioni. Ecco, una legge che corregga queste storture non ridarà la vita a questa ragazza. Ma aiuterà a credere che questo orribile sacrificio non sia accaduto totalmente invano. E che nessuno dei colpevoli reterà impunito.