Anche la pulce Calenda ha la tosse: pretende un dibattito fra “grandi”

Calenda dibattito

A che titolo Carlo Calenda pretende un dibattito tv tra quattro leader? Lui lo è? E di quale peso? Concorre forse alla premiership del Paese? Anche le pulci hanno la tosse.

La megalomania gioca brutti scherzi se si arriva addirittura ad autoconsiderarsi tra i pretendenti a Palazzo Chigi. Ed è proprio il caso di Calenda con il curioso dibattito che invoca.

Il “dibattito” che pretende Calenda

Anzitutto va detto che il leader di Azione a cui Renzi ha ceduto il passo guida a malapena una lista mista con Italia Viva e non certo una coalizione. Nel centrodestra, ad esempio, gli aspiranti a governare sono tre e affideranno al popolo la scelta di chi dovrà capeggiare il governo.

Neanche Giuseppe Conte, finora, ha avanzato una richiesta del genere.

Del resto, sono proprio Calenda e lo stesso Renzi a ripetere ogni giorno che loro a Palazzo Chigi vogliono riportare Mario Draghi. Quindi, che razza di dibattito sarebbe, alla memoria?

Mica è candidato a Palazzo Chigi

Argomenti speciosi per voglia di visibilità. Si sono messi assieme, i capi di Azione e Italia Viva, l’uno per mancanza di firme, l’altro per penuria di voti. Se andrà bene, prenderanno una percentuale attorno al 6 per cento: non hanno alcuna possibilità – e basta vedere tutti i sondaggi – di vincere le elezioni politiche. Lottano solo per superare lo sbarramento del 3 per cento della legge elettorale.

Bisogna avere rispetto per gli elettori, anche perché semmai il dibattito dovrebbe essere tra tutti i capi delle liste e non solo per chi vogliono Renzi e Calenda. Le furbizie durano poco e dovrebbero averlo capito persino loro.

La campagna elettorale dovrebbe essere considerata da tutti una cosa seria: con questa legge elettorale, la scelta di schierarsi spetterà agli elettori e immaginare che possa far premio una proposta di voto “per pareggiare” al Senato – come ripete la simpatica coppia centrista – è semplicemente insensato per giocare alla par condicio come vogliono loro due.