Calenda si paragona al Gladiatore: la Rete sommerge lui (e Letta) di pernacchie
E’ un Carlo Calenda “gladiatorio”, quello che, dopo 24 ore di silenzio social, torna su Twitter a rispondere al fuoco di fila degli attacchi che gli arrivano soprattutto dal Pd, dopo la scelta di stracciare il patto con Enrico Letta. Decisione resa pubblica su Rai3, a Mezz’ora in più di Lucia Annunziata.
“Forza e onore”, scrive il leader di Azione al termine del tweet in cui invita i suoi a non replicare. “Chiederei per cortesia a tutti i sostenitori di Azione di non rispondere agli attacchi. Adesso c’è solo lavoro da fare. Non ho alcuna acredine nei confronti del Pd. Solo il dispiacere per un’occasione mancata. Forza e onore”. E’ il motto di Massimo Decimo Meridio, il personaggio reso immortale da Russel Crowe ne Il gladiatore di Ridley Scott. Parole che il generale romano pronuncia nella prima scena del film, passando in rassegna le sue truppe.
Alla situazione odierna si adatta perfettamente anche la frase subito seguente pronunciata da Massimo, e altrettanto famosa: “al mio segnale scatenate l’inferno”. Nella politica italiana e sul suo social preferito, Calenda un piccolo ‘inferno’ lo ha sicuramente scatenato.
Per Meloni più che “Il Gladiatore” la vicenda di Calenda è una telenovela
“Nuovo colpo di scena nella telenovela del centrosinistra. Calenda ci ha ripensato e non si sposa più con Letta, forse scappa con Renzi. Letta mollato sull’altare pensa ora al suo vecchio amore, mai dimenticato, Conte. Il gran finale di stagione tra 7 giorni, quando scadrà il termine per la presentazione delle alleanze. Nel frattempo, nel mondo reale famiglie e imprese lottano contro crisi economica e caro vita”. Così scrive su Facebook la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.
Carfagna e Gelmini tirano un sospiro di sollievo: “Bravo Carlo”
Lo strappo di Calenda fa salire alle stelle la tensione nel campo progressista. Che vede scendere dal treno in corsa della coalizione il leader di Azione, ma la decisione “più difficile della mia vita politica” come l’ha definita lo stesso Calenda, sembra far tirare un sospiro di sollievo dagli ex azzurri, passati con Azione dopo la non fiducia a Draghi del partito di Berlusconi. La più netta è la ministra per il Sud, Mara Carfagna: “Avanti con Azione! Sarà una battaglia rischiosa ma bellissima: quella per ricostruire in Italia un polo liberale e moderato che non sia schiavo di sovranisti e populisti. Finalmente!”, scrive su Twitter.
Per la collega Mariastella Gelmini “grazie al coraggio di Carlo Calenda da oggi l’Italia, tra la sinistra di Fratoianni e la destra filo Orbàn, avrà una proposta popolare, liberale e riformista, che guarda al metodo Draghi e mette il bene del Paese prima di qualsiasi calcolo elettorale. Forza Carlo, avanti insieme”, è il cinguettio della ministra per gli Affari regionali. Resta per ora in silenzio il ministro della Pa, Renato Brunetta, anche lui uscito da Forza Italia. Fonderà un partito anche lui?