Ancora fuoco sugli autobus della Raggi. Stanotte fiamme e paura in tangenziale

Ancora un falò, questa volta scoppiato per l’ennesimo incendio di un autobus di linea dell’Atac. Avvenuto questa notte in piena tangenziale est, con un rogo che ha destato grande preoccupazione per diversi minuti. Per la violenza della combustione e l’altezza delle fiamme che si sono sviluppate dalla zona del motore per cause ancora sconosciute. E che in pochi istanti hanno divorato l’intera struttura del pullman. Che è andata a fuoco. Fortunatamente senza feriti tra i passeggeri. Così come anche l’autista è risultato incolume. Perché per fortuna è riuscito ad arrestare il mezzo in tempo e a scendere precipitosamente mettendosi in salvo. Il tutto è successo in nottata intorno all’una e dieci, in direzione San Giovanni all’altezza di via Salaria. Sul posto sono intervenuti prontamente i Vigili del Fuoco con la squadra 9/A e con il supporto di una autobotte. Fisicamente presente in loco anche il Magistrato di turno, che ha disposto l’immediato sequestro del veicolo. Atto dovuto certo. Ma anche doveroso, visto che gli autobus finora andati a fuoco secondo i dati dell’istituto di vigilanza Italpol sarebbero più di 40. Con un danno per le casse comunali di decine di milioni di euro. Per non parlare dei rischi ai quali questi continui roghi espongono gli autisti la cittadinanza.

Mezzi vecchi e scarsa manutenzione. Così la flotta dell’Atac sta letteralmente andando a fuoco 

L’incendio dell’ennesimo autobus della flotta dell’Atac avvenuto questa notte dovrebbe far riflettere i vertici aziendali. L’amministratore unico Mottura e anche la sindaca Raggi in Campidoglio. Perché i tanto sbandierati 400 nuovi mezzi ancora non si vedono. Ritardi fisiologici dovuti anche al lockdown, spiegano da Palazzo senatorio. E assicurano che entro settembre sarà tutto a posto. Per una commessa che ricordiamolo, era stata voluta dalle precedenti amministrazioni. E che i Cinque Stelle hanno ereditato. Senza però mettere ancora in strada i nuovi autobus. Il problema però rimane quello dell’età media della flotta e delle manutenzioni. Ridotte all’osso, per rientrare nei rigidi parametri del concordato ai quali l’azienda si deve attenere. Ma che evidentemente non sono più sufficienti. E le vetture continuano ad andare a fuoco.

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La metà della flotta è ferma in officina. E intanto il privato ha fornito altri 800 autobus fino a luglio, mentre adesso arriva la gara 

Quasi la metà della flotta dell’Atac sarebbe ferma in officina. Se i dati non sono una opinione. Visto che alla fine del lockdown circolavano ogni giorno in strada circa 1200 mezzi. Secondo i dati forniti dalla stessa azienda. A fronte di una disponibilità teorica di circa 2500 vetture. Che però rimangono in gran parte verme ai box. Intanto il comune ha dovuto chiedere per l’ennesima volta aiuto al privato. Per garantire corse più frequenti che consentissero il distanziamento previsto dalle nuove norme contro il covid. Sempre lo stesso consorzio tra l’altro, che avrebbe fornito circa 800 pullman in più fino al 31 luglio. Ovviamente con un costo aggiuntivo, tutto a spese dei contribuenti romani. Cosa ancora più grave, perché questo affidamento del 18 per cento della rete a soggetti esterni all’amministrazione è arrivato alla quarta proroga. Ovviamente il tutto senza lo straccio di una gara. Che adesso si dovrebbe svolgere proprio in questo autunno. Vedremo nel caso per quanti chilometri vettura, in quanti lotti e con quali requisiti per partecipare. Sperando che almeno stavolta sia veramente il mercato a decidere. E non la nuova politica. Che sembra aver ereditato i peggiori difetti della vecchia. Senza nemmeno riuscire ad amministrare degnamente la nostra città.

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