Ancora uno scippo a Trastevere. Ma stavolta la vittima fa arrestare il ladro. E testimonia al processo

Ancora uno scippo a Trastevere, in via Manara. Dopo quello di Piazza Trilussa del 22 giugno scorso. Quando un gruppetto di ragazzi dei castelli romani era stato circondato dal branco. E uno di loro rapinato della catenina e preso a calci e pugni. Questa volta però ai malintenzionati è andata decisamente peggio. Grazie al coraggio di Lorenzo, un ragazzo 18 enne. Che insieme a un suo amico era uscito a festeggiare la vittoria dell’Italia di calcio al campionato europeo. I due erano appena scesi dalla macchina per mettere il ticket, quando un losco figuro si è avvicinato. Chiedendo 50 euro. Ma in realtà l’obiettivo era quello di impadronirsi della collana del ragazzo, del valore di circa 2000 euro. Regalo dei nonni. “Ho subito capito quanto stava succedendo – ha raccontato Lorenzo a Roma Today. Perché già l’anno scorso mi era accaduto qualcosa di simile”. All’epoca però, il ragazzo era stato avvicinato e picchiato con una scusa. Quella di aver preso a botte a scuola il fratello dell’aggressore. Che invece gli aveva rubato gli oggetti di valore che aveva addosso. Una dinamica simile, che ha subito messo in guardia il giovane. Che si è dato inizialmente alla fuga. “Poi però ho cambiato idea – ha proseguito l’intervistato. Ho pensato a mio nonno, che ha 90 anni. E ho visto una macchina dei Carabinieri”. Così è scattato un piano. Per attirare l’aggressore vicino alle Forze dell’ordine. E lo stratagemma ha avuto successo.

Mala movida, altro pestaggio a Trastevere

Dal tentato scippo all’intervento dei Carabinieri

I due amici inseguiti dal malintenzionato che voleva rubare a Lorenzo la collana hanno escogitato un piano. Appena hanno visto la macchina dei Carabinieri di stanza a via Manara. Così i ragazzi sono tornati indietro, dopo l’iniziale fuga. E hanno iniziato a provocare il rapinatore, che a quel punto si è imbestialito. E li ha inseguiti. Avvicinandosi ai militari quasi senza accorgersene. A quel punto, attivati vicini alla macchina della pattuglia i giovani hanno chiesto aiuto. E l’uomo che li inseguiva è stato arrestato. Ieri si è tenuto a Piazzale Clodio il processo per direttissima, e Lorenzo ha avuto il coraggio di testimoniare. Presentandosi in aula con giacca cravatta e mascherina. E dichiarando di riconoscere in quella persona alla sbarra il suo aggressore. Il Pm aveva chiesto per il colpevole il carcere, il giudice ha stabilito invece l’obbligo di dimora. In ogni caso, si può dire che giustizia e’stata fatta. Anche per la tenacia e il senso civico dell’aggredito. Che però ha terminato la sua intervista con una riflessione amara. “Cosa sarebbe successo se avesse subito la rapina mio nonno 90 enne?” Purtroppo è fin troppo facile darsi una risposta. E l’esigenza di una maggiore sicurezza in città nonostante l’eccezionale lavoro delle Forze dell’ordine rimane una delle grandi emergenze da risolvere.

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