Il più bel regalo di Natale ad Andrea Costantino, finalmente libero

Costantino Natale

Buon Natale a tutti e se me lo permettete soprattutto ad Andrea Costantino. Non ve lo descriverò più come l’imprenditore milanese ostaggio degli Emirati Arabi da 22 mesi.

No, da ieri mattina alle 6 Andrea Costantino è di nuovo italiano tra gli italiani, il Natale lo trascorre finalmente con la sua compagna Stefania e la loro figlia Agata. Che non sta nella pelle.

Un Natale bello per Andrea Costantino

È stata una storia incredibile quella di Andrea, con 16 mesi di carcere pesantissimo ad Abu Dhabi senza sapere mai perché e altri sei mesi in una residenza dell’ambasciata italiana.

 Ed è stato complicato davvero arrivare alla sua liberazione. In pochi giornalisti ne parlavamo, la Farnesina sembrava impenetrabile e invece tutto si è mosso: riservatamente e rapidamente.

Giorgia Meloni ci ha tenuto a ringraziare la Farnesina con il direttore Luigi Vignali con il ministro Antonio Tajani e il viceministro Edmondo Cirielli. C’è stato un lavoro di squadra. Non era facile.

Al rientro Andrea Costantino ha tenuto anche a ringraziare Matteo Salvini, che chissà quante volte avrebbe voluto mandarmi al diavolo per le pressioni che gli facevo. E invece anche lui ha portato la sua pietra al cantiere. E ieri era felice.

Una autentica persecuzione finalmente finita

Era difficile riuscirci perché contro Costantino si muoveva chi gli attribuiva addirittura inesistenti velleità terroristiche. Tutto falso, neppure al processo sono riusciti a provarlo, gli arabi.

Però la galera se l’è fatta lo stesso. C’era prudenza nelle autorità italiane, che poi si sono mosse. E, crediamo di poterlo dire, anche Sergio Mattarella ci ha messo del suo per aiutarlo.

A me resta la gioia di aver sostenuto Andrea e la sua famiglia nei momenti più duri. Il suo caso me lo ha fatto conoscere Caio Mussolini e anche lui merita gratitudine. E poi, Carlo Fidanza, che se ne è occupato per prima.

Davvero è un buon Natale per tanti di noi, che ci siamo ritrovati a tentare di squarciare il silenzio di una prigionia che sentivamo ingiusta. Ci ha aiutato molto un’emittente di quelle davvero libere e che non a caso si chiama Radio Libertà: giornalisti coraggiosi e amanti della verità e che hanno ricevuto la prima visita di Andrea. Santo Natale anche a loro.