Appalto da 90 milioni di euro per la sicurezza privata alla Regione Lazio. “Un altro atto per favorire il Pd”

‘Non si ferma la corsa del Pd a elargire nomine, posti di lavoro, fondi e appalti entro le prossime elezioni. L’ultimo caso, in ordine di tempo, è la gara d’appalto bandita per il servizio di sicurezza privata su cui vogliamo sia fatta luce. La gara incidentalmente scade 5 giorni prima delle elezioni del prossimo 12 febbraio ed è stata bandita per la modica somma di circa 90 milioni di euro”. Così in una nota congiunta Tony Bruognolo, segretario politico della Lega Provincia di Roma Sud e Fabrizio Santori, capogruppo della Lega al Comune di Roma.
La gara sull’appalto sulla sicurezza privata alla Regione Lazio scade 5 giorni prima del voto
“Se questo non bastasse per far indignare cittadini e addetti ai lavori aggiungiamo che il bando di gara, come denunciato dal segretario nazionale del Savip, è vago, impreciso e rischioso per le società che vi parteciperanno. E questo perché i servizi richiesti sono estremamente nebulosi probabilmente per favorire qualcuno già indicato? Per la fretta di ‘guadagnare’ consensi il Pd continua a inanellare una serie iniziative nocive per il futuro della Regione. Il tutto, ricordiamolo sempre, in regime di ordinaria amministrazione. Cos’altro deve accadere affinché qualcuno intervenga? Chiediamo alle autorità competenti di controllare che questo bando rispetti il codice degli appalti sia nel merito che nel metodo e, in caso contrario, di procedere alla sua revoca immediata’‘, concludono.

Righini (FdI): “Revocate immediatamente quel bando”
“Senza rispetto per le istituzioni gli ex governanti del Lazio Pd- M5Stelle continuano a fare bandi fuori tempo massimo. Come quello da circa 90 milioni di euro per l’appalto del servizio di vigilanza presso gli uffici regionali dei cinque capoluoghi di provincia, in scadenza addirittura a pochi giorni dalle elezioni. Non si placa la frenesia dell’ex giunta Zingaretti di elargire opportunità di profitto e posti di lavoro con appalti pasticciati e suscettibili di essere ‘interpretati’, nel disperato tentativo di recuperare consensi”. Così in un comunicato Giancarlo Righini consigliere regionale del Lazio di Fdi. “Scritto male, pieno di incongruenze e imprecisioni, questo bando non sembra corrispondere ai dettami del Codice degli Appalti, ne alle linee guida dell’Anac ed è certamente carente in termini di trasparenza, dato che le richieste del’Ente Regione al potenziale appaltatore sono assolutamente generiche sia in merito ai requisiti aziendali necessari, che alle risorse umane da impiegare.
Mancanza (tra le tante) che di fatto riduce significativamente il lotto dei potenziali partecipanti ed espone a numerosi ricorsi, conclude Righini. “Fermo restando che sarà oggetto di puntuali verifiche da parte della nuova Amministrazione Regionale. Di fronte al continuo scempio delle buone pratiche politiche ad opera della Sinistra della Regione Lazio, sarebbe quanto mai opportuno un intervento delle autorità preposte. Chiedo pertanto che il bando venga revocato”.