Arrivederci a Piazza Italia. Rampelli: “Si vince con l’identità” (video)

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Si è chiuso con l’inno d’Italia la tre giorni di Piazza Italia, organizzata da Fratelli d’Italia Roma, con l’intervento del vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli: ”È la prima volta dopo il distanziamento sociale che un movimento politico realizza un evento popolare per parlare di politica, cultura, economia, sicurezza e ambiente. La presenza di cittadini e famiglie ha dimostrato che c’è voglia di partecipare. Sì al rispetto delle norme ma no all’isolamento”.

Rampelli conclude la tre giorni di Fratelli d’Italia

Tracciando poi il bilancio politico di questi ultimi mesi, Rampelli ha rilanciato la difesa ”dell’identità contro il capitalcomunismo, frutto di quella globalizzazione che ha previsto la libera circolazione delle merci e degli uomini. Ma non ha pensato che con loro sarebbero circolari anche virus pericolosi, la cui diffusione è figlia di abitudini alimentari, igieniche, sanitarie diverse dalle nostre. L’estremo Occidente liberista e l’estremo Oriente comunista si sono dati la mano realizzando le peggiori bestialità che stanno caratterizzando la selvaggia aggressione alle conquiste della nostra civiltà”.

“I popoli non sono consumatori acritici”

“Contro la trasformazione dei popoli in consumatori acritici e privi di cultura – ha aggiunto – abbiamo bisogno di riscoprire il fattore identità. Di valorizzare le nostre eccellenze produttive e immateriali: la bellezza. Da Piazza Italia riparte la sfida del centrodestra per riformare lo Stato, con l’elezione diretta del presidente della Repubblica e tutte quelle regole che possano impedire a chi perde le elezioni di trovarsi alla guida della nazione grazie ad alchimie di elettorali e intrighi di palazzo”.

“Roma ritorni capitale d’Italia”

Ha poi concluso Rampelli: “Da qui parte anche l’appello che riguarda il Governo di Roma e del Lazio. Lo Stato italiano si rappacifichi con la sua Capitale. E la sostenga fino in fondo nelle molteplici funzioni cui deve assolvere in nome e per conto di tutta la penisola. Roma torni capitale del Mezzogiorno e del Mediterraneo, oltre che d’Italia e della Cristianità. E lo faccia con gli stessi poteri e le stesse risorse che gli altri Stati nazionali dedicano a Parigi, Berlino e Londra”.