ASL Roma 6, concorsi e appalti pilotati. Chiesto l’arresto del dirigente Asl e consigliere FdI Matteo Orciuoli

Matteo Mauro Orciuoli

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Non bastava Enrico Tiero. Gli intrecci tra politica e “affari” sembrano essere sempre maggiori. E stavolta quelli nel mirino della magistratura riguardano la sanità e un dirigente dell’ASL Roma 6 che, in qualità di consigliere comunale di Albano Laziale di Fratelli d’Italia, avrebbe messo insieme un sistema di concorsi truccati e gare pilotate. L’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Velletri ha preso la mira su Matteo Mauro Orciuoli, direttore degli affari generali dell’Azienda sanitaria, e ora chiede per lui gli arresti domiciliari. E Orciuoli, dal 16 ottobre, risulta in aspettativa dalla Asl, come da sua richiesta.

La ricostruzione degli inquirenti

Gli investigatori della Guardia di Finanza del Nucleo di Frascati hanno ricostruito la presunta operazione. Dietro il bando per la sicurezza e il centralino della ASL, ad esempio, il dirigente avrebbe designato nella commissione valutatrice «soggetti a lui graditi». Secondo gli atti, chi partecipava al concorso veniva “avvertito” con messaggi. In una chat a una candidata, Orciuoli avrebbe scritto «Non dire che hai preso 30». Nel corso degli accertamenti sarebbero emersi appunti e “pizzini” tra dirigenti. «Devo riuscire a pilotare questa situazione», avrebbe detto una delle sospettate alla collega, consegnando un foglio che menzionava «per la meglio tradizione calabra… pizzino». Dodici persone risultano indagate, con accuse che spaziano dalla turbativa d’asta, alla rivelazione di segreto d’ufficio, fino alla ricettazione.

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Il doppio ruolo di Orciuoli

Orciuoli ricopre una doppia veste. Da un lato il ruolo di direttore degli affari generali della ASL Roma 6, dall’altro la carica di consigliere comunale per Fratelli d’Italia, anche se ormai ex, vista la caduta del sindaco Borelli, a cui lui stesso ha partecipato firmando la sfiducia nei giorni scorsi. Un mix potenzialmente esplosivo, secondo gli inquirenti, che parla di “influenza incrociata” tra sanità pubblica e politica locale. Nel dossier delle indagini si fa riferimento a una “scatola” elettronica usata per ostacolare intercettazioni. Gli imprenditori convocati nello studio del manager sarebbero stati invitati a lasciare il cellulare fuori, in una cassetta che ne bloccava il segnale.

Gli interessi: appalti, concorsi e prestazioni

Fra le gare finite sotto la lente della Procura c’è quella per il servizio di guardiania e centralino. La struttura che avrebbe dovuto assicurare la sorveglianza degli edifici ASL, sarebbe stata oggetto di manovre volte a favorire un operatore piuttosto che un appaltatore in regola. Un altro filone d’accusa è quello legato ai concorsi interni per dirigente biologo e assistente amministrativo. La commissione, dicono gli atti, non avrebbe rispettato i criteri di imparzialità. Anche l’impegno politico non sarebbe rimasto fuori. Per l’accusa Orciuoli avrebbe usato la sua influenza elettiva per consolidare relazioni che poi lo avrebbero favorito nella gestione aziendale, intercettazioni alla mano. Un imprenditore avrebbe detto: «Sono storicamente a disposizione, potrei essere una carta interessante».

Le misure chieste: arresti e sospensioni

Alla luce dei fatti, la Procura di Velletri ha chiesto l’arresto domiciliare per Orciuoli e la sospensione cautelare dalle funzioni per due dirigenti che sarebbero complici nel presunto sistema. Il giudice per le indagini preliminari, Emiliano Picca, sarà chiamato a valutare il quadro raccolto dalla Finanza. Se l’ordinanza verrà accolta, sarebbe un colpo duro alla gestione dell’ASL Roma 6 e all’intera sanità pubblica nel Lazio.