Asl Roma 6, concorsi pilotati: il consigliere FdI Orciuoli e la “profetica” aspettativa

Matteo Mauro Orciuoli

Asl Roma 6, concorsi pilotati: se non è preveggenza, quella del consigliere della Asl Roma 6 Matteo Orciuoli, poco ci manca. Il 16 ottobre, infatti, l’azienda sanitaria ha preso atto che il suo incarico da dirigente era “anticipatamente risolto” (potete leggere il documento alla fine di questo articolo). Tradotto: Orciuoli ha chiesto (e ottenuto) una aspettativa non retribuita di sei mesi per “motivi strettamente personali”, fino al 30 aprile 2026.

In pratica, da dirigente è tornato ad essere un ‘semplicefunzionario in ‘pausa di riflessione’, privo di firma su atti di gara, di sedia nelle commissioni e di voce in capitolo su appalti e concorsi. Una ‘ritirata’ perfetta, almeno temporaneamente, dal fronte delle decisioni che contano — proprio quelle finite sotto la lente della Procura di Velletri.

L’inchiesta: concorsi e appalti sotto osservazione in Asl Roma 6

Secondo gli inquirenti, attorno all’Asl Roma 6 si sarebbe costruito un piccolo “laboratorio” di concorsi e appalti pilotati, con dodici indagati e un ventaglio di ipotesi di reato che va dalla turbativa d’asta alla rivelazione di segreti d’ufficio, passando per la ricettazione. Tutto nasce da un’informativa della Guardia di Finanza di Frascati, che evidentemente ‘non dorme mai’.

Tre giorni dopo l’auto-aspettativa, il 19 ottobre, la Procura di Velletri ha chiesto per Orciuoli gli arresti domiciliari. Ma il 5 novembre il Gip Emiliano Picca ha respinto la richiesta, preferendo sospenderlo per sei mesi dalle funzioni pubbliche.

Coincidenze o… “tempismo amministrativo”?

A questo punto, la domanda sorge spontanea — e un po’ maliziosa: l’aspettativa “profetica” di Orciuoli ha anticipato la misura cautelare del Gip? Insomma, quando il giudice ha disposto la sospensione, Orciuoli si era già sospeso da solo.
Un gesto di responsabilità o un raro esempio di burocrazia sincronizzata? Il dubbio resta, ma il risultato è lo stesso: niente domiciliari e un calendario che sembra essersi allineato meglio delle stelle di Nostradamus.

Cosa resta: la fiducia dei cittadini per i servizi della Asl Roma 6

In attesa che la giustizia faccia il suo corso (senza spoiler), la vera priorità è ricucire la fiducia dei cittadini nella Asl Roma 6. L’inchiesta ha acceso i riflettori, ma la trasparenza dovrà mantenerli accesi.
Per farlo servono regole chiare, commissioni verificabili, dati pubblici e responsabilità tracciabili. Perché la legalità, oggi più che mai, si misura in atti pubblici visibili, non nei silenzi imbarazzati o nelle “pause di riflessione” strategiche.

In fondo, se davvero esiste un “sistema”, l’unico antivirus possibile è la trasparenza quotidiana. E ogni giorno, per la Asl Roma 6, sarà un piccolo esame da superare — senza bisogno di “profetiche” aspettative.