Atac, a rischio 43 lavoratori della sanificazione sui bus. I sindacati, inaccettabile

Sarebbero a rischio almeno 43 lavoratori Atac addetti alla sanificazione e alla pulizia interna degli autobus. Questa la denuncia dei sindacati Filcams-CGIL Roma Lazio, Fisascat-CISL di Roma Capitale e Rieti e Uil Trasporti di Roma e Lazio. “Una situazione inaccettabile e peraltro paradossale, dato che in piena pandemia la sanificazione dei mezzi è più che mai importante”. Lunedì mattina il presidio, nel pieno rispetto delle misure anti contagio, di fronte alla Direzione generale di Atac, in via Prenestina. Motivo del contendere, il rinnovo dell’appalto per questi servizi. Che l’azienda del trasporto pubblico del Campidoglio affida a ditte esterne, attraverso specifici capitolati di gara. Ora però, secondo quanto denunciato dalle parti sociali, i diritti dei lavoratori non sarebbero garantiti. A cominciare dalle ore di lavoro, che verrebbero drasticamente ridotte nel nuovo affidamento. A fronte di un costo complessivo che invece sarebbe maggiore del precedente. Ecco il perché della mobilitazione dell’altro giorno sotto i cancelli di via Prenestina. Per chiedere di difendere tutti i lavoratori e le lavoratrici impegnati in un’opera così importante. Come quella di garantire specie in questi momenti l’igiene e la pulizia a bordo dei mezzi pubblici.

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L’Atac non penalizzi i lavoratori delle pulizie sui mezzi pubblici

L’Atac non deve penalizzare i lavoratori impegnati nelle pulizie e nelle sanificazioni sui mezzi della flotta. Questa la richiesta della triplice sindacale, rilanciata in una mobilitazione lunedì scorso sotto ai cancelli dell’azienda di via Prenestina. Dopo la manifestazione i sindacati sono riusciti, nei giorni scorsi, a ottenere garanzie per 15 lavoratori  a rischio del deposito di Tor Sapienza. Quelli che pur avendo garantito il servizio attraverso 480 ore settimanali erano rimasti fuori dal capitolato di gara. “Ma restano fortissime criticità per 43 dipendenti dei depositi di Porta Maggiore e Prenestina, che subiranno il 40% del taglio dell’orario di lavoro – 1900 ore – e di conseguenza vedranno ridotto drasticamente il loro stipendio” – hanno scritto in una nota le parti sociali. Che poi hanno concluso con un appello.

L’appello dei sindacati

La responsabilità solidale che è in carico ad Atac, in qualità di committente, e quella sociale, che una società partecipata dovrebbe avere a maggior ragione per l’utilizzo di risorse pubbliche, sono un piccolo particolare ignorato completamente dall’azienda. Perché è stata aggiudicata una gara per le pulizie ad un prezzo superiore alla precedente con un’offerta tecnica che prevede 1900 ore di lavoro in meno? La necessità di garantire l’occupazione e la corretta sanificazione dei mezzi nel bel mezzo di una pandemia per Atac – concludono Cgil, Cisl e Uil – non sono una preoccupazione. Perché per la vigilanza nelle stazioni profonde si conferisce un servizio senza bando e si lasciano a casa 15 lavoratori? E’ completamente miope disinvestire su pulizia e sanificazione. Ed è al tempo stesso inaccettabile che il prezzo della situazione sia scaricato sulle spalle dei lavoratori che fino ad oggi sono stati in prima linea. E che in una situazione socio-economica già critica, adesso dovranno vivere con poco più di metà del loro stipendio”.

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