Ater, casa occupata abusivamente diventa uno studio medico

Ater Acilia

Ha occupato abusivamente un casa popolare Ater e lo ha trasformato in uno studio medico. L’operazione della polizia locale di Roma Capitale in via Cesare Maccari ad Acilia che e’ costata la denuncia ad un 74enne e’ soltanto una di quelle che in poche ore ha permesso agli agenti di recuperare tre alloggi popolari.

L’uomo è stato denunciato per occupazione abusiva, cambio di destinazione d’uso e abusi edilizi. Una seconda operazione che ha permesso di liberare un secondo alloggio e’ stata fatta, invece, nel quartiere Prati, in via Timavo. Il terzo intervento riguarda un alloggio Ater all’interno del “Serpentone” a Corviale. Nell’alloggio c’erano i lavori in corso, ma questo non e’ servito a scongiurare un tentativo di occupazione. Mentre l’Ater aveva inviato una ditta preposta per il rifacimento di un alloggio, da assegnare agli aventi diritto, alcune persone si sono adoperate per occupare l’appartamento cambiando la serratura e apponendo davanti alla porta d’ingresso un cancelletto di ferro.

Le segnalazioni di rumori avvertiti all’interno dell’alloggio, hanno attivato gli agenti del XI Gruppo Marconi della Polizia Locale di Roma Capitale sono intervenuti nel luogo indicato, non trovando pero’ nessuno all’interno. Oltre al sequestro dell’immobile, sono state avviate ulteriori indagini per risalire ai responsabili.

A proposito della situazione degli alloggi Ater, nei giorni scorsi è intervenuta Laura Corrotti, consigliere regionale Fratelli d’Italia e presidente commissione urbanistica, politiche abitative e rifiuti. “Roma Capitale – denuncia l’esponente di FdI – in tema di politiche abitative ormai ha un andamento ondivago: l’assessore Zevi trova sempre il motivo per farci parlare delle sue fantasie ma mai lo sentiamo intervenire in modo concreto su azioni realizzabili. Ater Roma è costretta ad immettere sul mercato immobili per ripianare l’IMU richiesta dall’amministrazione Gualtieri, pari a circa 60 milioni di euro l’anno, che fa cassa su un dramma sociale e costringendo di conseguenza sempre più azioni di alienazione su tutto il territorio”.

“Altri comuni della Regione Lazio – prosegue la Corrotti – da tempo hanno assunto importanti posizioni sulle tasse locali degli alloggi popolari liberando di fatto l’Ater dal pagamento dell’IMU; il comune di Roma, invece, è vittima della burocrazia contabile ed è incapace di gestire il problema. Molti complessi immobiliari misti soffrono enormi difficoltà gestionali dovuti proprio alla promiscuità ma l’assessore Zevi certamente questi disagi non li comprende, ne siamo ora tutti consapevoli; speriamo almeno lo comprenda il sindaco Gualtieri. Oggi – conclude Corrotti – possiamo dire, senza dubbio, che dove finisce la logica iniziano le politiche abitative di Zevi”.