Baby bullismo, circondano bambina di 11 anni al parco per pestarla. E in centinaia arrivano a vedere richiamati dal web

Una follia. Non ci sono altre parole per quello che sta accadendo a Roma (e non solo) tra gli adolescenti. A volte giovanissimi, poco più che bambini. Con i più fragili e indifesi che prima subiscono il bullismo a scuola. Con scherzi sempre più pesanti, mortificazioni e minacce. E poi chiamati tramite le chat, a un appuntamento ‘chiarificatore’. Al quale le vittime quasi sempre si presentano. Non avvisando i genitori e gli insegnanti, per vergogna e paura. E sperando così di potere uscire dall’incubo. Ma in realtà, i bulli (o le bulle, perché le bande violente sono composte indifferentemente da ragazzini e ragazzine) a quel punto sono pronti a passare dalle parole ai fatti. Con schiaffi, spintoni e calci. Davanti a una folta platea di pubblico. Sì, perché questo genere di appuntamenti viene dato di solito in qualche parco. In una zona di aggregazione giovanile conosciuta nel quartiere. E chi volesse assistere, viene informato in chat o sui social. Ovviamente tutti con telefonini alla mano, per filmare e diffondere la tortura del malcapitato. Questo è successo anche ad Alice (nome di fantasia ndr), di appena 11 anni. In una zona verde in prossimità di un noto centro commerciale di Roma est. La bambina terrorizzata si era consegnata alle sue coetanee carnefici. Che si facevano chiamare la ‘banda dei diciassette’. Ed è finita in ospedale, nonostante la corsa e l’intervento dei genitori. Ai quali all’ultimo, la piccola aveva chiesto disperatamente aiuto al telefono.

Pestano la compagnetta disabile e mettono il video su Instagram. Ancora violenza e bullismo a Roma

È allarme per il bullismo 2.0 tra giovanissimi. Con pestaggi e rese dei conti messi in rete

La piccola bambina di 11 anni pestata ad inizio di marzo da delle sue coetanee in un parco di Roma est ha subito contusioni, graffi e una frattura a una spalla. Ma soprattutto, dopo due mesi è ancora sotto shock. Terrorizzata dall’idea di tornare a scuola. Dove ci sono anche alcune delle sue aguzzine. E poteva andare peggio, se non fossero arrivati sul posto i genitori. Che hanno raccontato di una scena surreale. Con oltre 100 ragazzini assembrati in cerchio. E la loro figlia nel mezzo. Per essere picchiata come in un reality violento ed assurdo. Dopo l’intervento degli adulti, e di alcuni caschi bianchi della Polizia locale richiamati dalle grida, il ‘gruppo selvaggio’ si era rapidamente dileguato. Ma in rete erano apparsi altri messaggi intimidatori. ‘Attenta quando esci’, ‘infame’, sappiamo dove abiti’.  Rimossi dopo poche ore. Ma fotografati e salvati sullo screenshot del telefonino dai genitori di Alice. Che hanno sporto regolare denuncia ai Carabinieri. Per aggressione, lesioni, minacce persecuzione sul web. E su tutta la vicenda sta indagando anche il Tribunale dei minori. Per punire chi ha sbagliato. Ma soprattutto per evitare che i piccoli bulli di oggi, diventino i giovani criminali di domani.

https://www.romatoday.it/attualita/dalle-minacce-sui-social-all-appuntamento-per-la-resa-dei-conti-la-storia-di-alice-picchiata-dal-branco-a-soli-11-anni.html