Beffa in Campidoglio. Giovedì si discute della discarica ma i lavori sono già partiti
Il comitato Valle Galeria libera aveva chiesto un consiglio comunale straordinario sulla riqualificazione del sito di Malagrotta e di tutta la valle già nell’ottobre del 2019. Ma il Campidoglio aveva fatto orecchie da mercante. Si sa che con la scusa della burocrazia si può facilmente guadagnare tempo, e quel consiglio richiesto da centinaia di cittadini è rimasto tra le cose sospese dell’amministrazione Raggi. Forse giudicato non urgente, o non troppo importante. Ma ironia della sorte, ora la data è arrivata per davvero. Si discuterà del futuro di Valle Galeria giovedì prossimo in aula Giulio Cesare. Appuntamento che suona più che come una opportunità, come una beffa clamorosa per il comitato e per tutti i cittadini della zona.
La beffa del Campidoglio
La beffa a danno dei cittadini è fin troppo evidente, ed è normale che gli esponenti del comitato siano furiosi. Con grande senso istituzionale fanno però sapere che loro giovedì in Campidoglio ci saranno, e che verranno con una nutrita delegazione. Intanto però i lavori per la nuova discarica sono già iniziati nonostante il progetto dell’impianto ancora non sia stato depositato negli uffici della Regione Lazio. Un passaggio che si concretizzerà a breve, secondo quanto si apprende dall’agenzia DIRE, ma ciò non impedisce alla società che dovrebbe realizzare la discarica (partecipata per il 55% dalla Mad di Valter Lozza, già proprietaria delle discariche di Civitavecchia e Roccasecca) di cominciare ad allestire l’area di cantiere. Tutto questo nonostante fosse circolato nei giorni scorsi un elenco stilato dal comune di Roma, di altri possibili siti alternativi per realizzare la discarica.
Patto scellerato
La Valle Galeria ha già subito i trent’anni della discarica (temporanea, pensate un po’) di Malagrotta. Oltre all’impianto per l’incenerimento dei rifiuti ospedalieri e le raffinerie della purfina. Per non parlare dei due impianti di TMB ancora attivi. Un’autentica bomba ecologica, ma la Raggi e Zingaretti vanno avanti come treni. E della salute dei cittadini sembra che non importi nulla a nessuno. Un patto scellerato che è anche uno scarico di responsabilità. Per il Campidoglio la delibera che individua l’area è un atto dovuto, dopo le ordinanze regionali firmate dal presidente Zingaretti. Mentre la Regione accusa Roma di non aver saputo scegliere e di aver causato l’emergenza che in questi mesi ha portato tonnellate di rifiuti per strada davanti ai cassonetti.
Va avanti il patto scellerato Raggi Zingaretti sulla nuova Malagrotta
Cavallo di troia
Non a caso, prima dei lavori sono partiti i ricorsi al Tar (tre depositati nei giorni scorsi) dei residenti contro le due ordinanze del governatore del Lazio Nicola Zingaretti, la delibera della Giunta Raggi che il 31 dicembre ha individuato il sito di Monte Carnevale (ottemperando alla prima ordinanza di Zingaretti) per realizzare la discarica di Roma e tutte le procedure amministrative della conferenza dei servizi regionale che a dicembre (una settimana prima della delibera capitolina) aveva autorizzato quella cava per lo smaltimento di inerti e fanghi. Un via libera che, secondo i legali dei cittadini della Valle Galeria, ha costituito un “cavallo di Troia” per arrivare poi alla discarica di rifiuti urbani. Vedremo come andrà giovedì in Campidoglio, ma sembra che la battaglia di popolo civile e legale contro la discarica di Monte Carnevale sia soltanto all’inizio.