Bimbo romano muore in un resort a 4 stelle in Sardegna: un cliente si accorto del corpicino che galleggiava

bambino romano affogato

Un bambino romano di sei anni è annegato sabato nella piscina di un resort in Sardegna. La tragedia è avvenuta a Cardedu nel resort Cala Luas del centro ogliastrino. Il piccolo,in vacanza con la famiglia, si è sentito male mentre i suoi familiari erano lì a bordo piscina e ha annaspato in acqua. Un cliente del resort a 4 stelle si è accorto che nello specchio d’acqua all’interno della struttura c’era un corpicino che galleggiava.

Affogato nella piscina di un resort a 5 Stelle

Sono scattati subito i soccorsi del personale del resort e sul posto è arrivato anche l’elicottero dell’Areus da Olbia ma, dopo una serie di tentativi per salvare il bimbo, non c’è stato nulla da fare. Sarà probabilmente l’autopsia a chiarire cosa sia accaduto perché il piccolo potrebbe aver ingerito acqua e perso i sensi oppure potrebbe aver avuto un malore. Nell’albergo sulla costa orientale dell’Ogliastra sono intervenuti anche i carabinieri di Jerzu per sentire i testimoni. Il piccolo era in vacanza con la famiglia nel resort da circa trecento euro a notte, tra i più quotati dalla zona.

Il bambino romano morto in Sardegna e la tragica statistica

“Gli annegamenti costituiscono un problema drammatico in tutto il mondo e l’Organizzazione mondiale della sanità, nel Global Report pubblicato nel 2014, chiede a tutti i Paesi di fare lo sforzo necessario per ridurne l’estensione, definendo delle strategie nazionali ad hoc”. A spiegarlo è l’Istituto superiore di sanità che oggi ha diffuso i dati sugli incidenti che si verificano annualmente nelle acque italiane e propone “un opuscolo informativo sulla prevenzione degli annegamenti dei bambini in piscina”. In sintesi, “è raccomandata la sorveglianza da parte degli adulti quando i bambini sono in acqua o quando ci sono (o potrebbero esserci) specchi d’acqua nelle vicinanze (piscine anche in case vicine, pozzi, canali, fiumi etc); recintare adeguatamente le piscine o altri bacini d’acqua; far frequentare ai bambini corsi di nuoto”.

Pur non registrando tutti gli incidenti che avvengono in acqua ogni anno, questi dati forniscono comunque informazioni importanti ai fini di una efficace strategia di prevenzione. Il trend è costante, con circa 3-400 incidenti l’anno, ma negli ultimi anni aumentano gli incidenti nelle acque interne (laghi, fiumi), con un rischio maggiore per questo tipo di incidente per gli stranieri residenti nel Paese. Considerando sia i decessi che gli incidenti non fatali, le tre fasce di età più a rischio risultano essere quella 45-64 anni (18.2% di tutti gli incidenti in acqua), quella 65-79 anni (16.2%) e quella 0-10 anni (13.9%).