Blitz di Matteo Salvini all’Inps. Dopo il presidio della scorsa settimana per chiedere lo stop alle cartelle esattoriali, anche stamattina la Lega si è mobilitata con i suoi parlamentari, davanti alla sede Inps a Roma. “Basta rimpalli di responsabilità tra governo e Inps, Conte e Tridico – dice Salvini -: non è degno di un Paese civile che centinaia di migliaia di lavoratori stiano ancora aspettando cassa integrazione e bonus partite Iva”, ha detto il leader della Lega. E poi ha spiegato: “Il modo in cui sono stati trattati centinaia di migliaia di lavoratori italiani e di partite Iva in attesa dei bonus è indegno. Visto che stanno ipotizzando nuove chiusure, prima pagate gli arretrati e poi ne riparliamo. Se sindaci e governatori sono costretti a chiudere, qualcuno a Palazzo Chigi spiegi perché su ospedali e trasporti pubblici non è stato fatto nulla”.
Salvini: pace fiscale, si paghi il 15 per cento e basta
Parlando con i giornalisti, Salvini ha rivendicato il rinvio delle cartelle esattoriali al 31 dicembre. Sostneendo però che non basta, perché non è che al 1° gennaio gli italiani saranno improvvisamente più ricchi. Pertanto la proposta di Salvini è questa: pace fiscale, pagamento del 15 per cento senza interessi e poi la cartella viene cancellata. Saldo e stralcio, insomma, per far ripartire l’economia. Poi, ha detto, ci sono centinaia di migliaia di lavoratori che in alcuni casi non vedono la cassa integrazione da maggio, e questo è un problema da affrontare subito.
Il governo non lasci da soli comuni e regioni
Parlando poi delle nuove limitazioni, il leader della Lega ha osservato che il governo non ha sostenuto in questi mesi comuni e regioni, costretti a fare i conti con la scarsezza di risorse. “Trasporti insufficenti, per la scuola è stato fatto poco e male. E poi, ci rendiamo conto che i bandi per le terapie intensive sono partiti questa settimana? Cosa ha fatto il governo in tutti questi mesi? Insomma, cinque mesi persi”, ha aggiunto. “Ora non vorrei che a novembre si ricominciasse come a febbraio. I dati fortunatamente sono ben diversi da allora. Attenti sì, cauti sì, terrorizzati no”. A una domanda sul televlvaoro, Salvini ha detto che ci sono molti lavoratori, pubblici e privati, che vorrebbero tornare in ufficio.
Cinque mesi perduti
Praticamente, dice il leader del Carroccio, con orari diversificati e un traposrto pubblico organizzato, meglio lavoro e scuola in presenza. Infine, Salvini ha spezzato una lancia in favore di quedi sindaci che magari hanno cinque agenti di polizia locale che devono fare fronte a una serie di necessità. “Chiusure, aperture, coprifuoco, sanzioni, divieti, immondizia, multe… ma come fanno? Sono cose che il governo deve sostenere: o mettendoci uomini o mettendoci soldi”.