Bonus affitto e case popolari, per il Campidoglio ritardi e polemiche

La commissione trasparenza ha certificato il sostanziale fallimento delle politiche di sostegno all’emergenza abitativa messe in campo dal Comune di Roma e dalla giunta Raggi. Infatti nella convocazione dell’altro giorno richiesta dal sindacato dell’Unione Inquilini sono emersi ritardi ingiustificabili. Sia nel pagamento del cosiddetto ‘bonus affitto’, che nell’assegnazione degli alloggi popolari. Per chi ne avrebbe diritto occupando i primi posti della graduatoria. Cittadini che invece rischiano di rimanere a dormire in macchina con le loro famiglie. O di essere sfrattati in attesa della casa che non arriva. Ma procediamo con ordine. Innanzi tutto per chiarire a che punto siamo con il bonus straordinario 2020, quello varato e finanziato in piena pandemia. Per dare una mano alle famiglie bisognose particolarmente colpite dall’emergenza covid. Le domande arrivate sono state circa 50 mila, ma i contributi erogati non raggiungono i 10 mila. E oltre il 70 per cento delle richieste sono state dichiarate inammissibili. Spesso per vizi di forma, come il documento scaduto. O per delle irregolarità negli originari contratti di affitto.

In questo modo, l’emergenza alloggiativa in città rimane alta. Anche perché pure sul precedente bonus del 2019 è ancora tutto fermo. Tanto che il Campidoglio sta pensando a dare a una società esterna il compito di lavorare finalmente le pratiche. Insomma, un disastro totale. Ammesso in una certa misura anche dagli uffici. Che si sono difesi sostenendo che il personale e’ troppo poco. E i rinforzi richiesti non sarebbero mai arrivati.

Bonus affitto e case popolari, il ‘pasticciaccio’ del Campidoglio

In commissione trasparenza i ritardi per il pagamento del bonus affitto e l’assegnazione degli alloggi popolari

Il responsabile del dipartimento per le politiche abitative Stefano Donati ha riferito in commissione trasparenza. Sui presunti e gravi ritardi denunciati da tempo dall’Unione Inquilini e dai sindacati maggiormente rappresentativi della categoria. Siamo appena una quarantina per lavorare decine di migliaia di pratiche, ha reso noto lo stesso Donati in commissione. E più che stare in ufficio fino a notte anche oltre gli straordinari non possiamo fare. Sicuramente sarà così, ma intanto i cittadini rimangono senza risposte. Sia sul bonus 2020, che su quello del 2019. Che non sarebbe stato per niente lavorato. Nonostante i termini per richiederlo siano scaduti dal febbraio 2020. Adesso si pensa di affidare ad una società esterna il compito di caricare i dati, ma certo ci si poteva pensare prima. Ma altre critiche sono arrivate anche per il modo di lavorare le pratiche. Con una verifica a monte di tutti i requisiti. Mentre in piena emergenza, sarebbe stato più facile erogare il bonus in virtù di una semplice autocertificazione. Rinviando a un tempo successivo le analisi più approfondite. Fino alle eventuali revoche e sanzioni.

L’assessora Vivarelli, fatto un lavoro enorme. Ma Fratelli d’Italia va all’attacco

A difendere l’azione dell’amministrazione ci ha pensato direttamente l’assessora Vivarelli. Che ha sostenuto che sarebbe stato fatto un lavoro enorme. Nonostante lo smart working e l’emergenza covid. Ma non sono arrivate risposte circa il potenziamento degli uffici destinati a gestire l’emergenza casa. Richiesto a gran forza dal direttore del dipartimento. Che molto onestamente in commissione trasparenza ha chiesto scusa per i ritardi accumulati. E a criticare fortemente l’amministrazione comunale oltre all’Unione Inquilini sono state tutte le opposizioni. Tra cui il presidente Pd della commissione trasparenza Marco Palumbo e il vice presidente del consiglio comunale ed esponente di Fratelli d’Italia Francesco Figliomeni. “Abbiamo ancora una volta constatato l’inadeguatezza della giunta Raggi a cui si è aggiunta l’approssimazione della regione Lazio a guida Zingaretti – ha attaccato Figliomeni. Accusata dall’amministrazione comunale di aver emanato norme non in linea con la legge. Ci chiediamo come mai la Raggi ed i suoi assessori, invece di pretendere chiarimenti dai loro finti avversari del Pd regionale, non abbiano potenziato gli uffici per far snellire le procedure”.

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