Buoni pasto, è ancora caos a Roma e in provincia
C’è ancora caos su tutta la vicenda riguardante i buoni pasto per i cittadini più bisognosi. A Roma come in provincia a quanto sembra. A denunciare che la situazione sarebbe fuori controllo nella capitale è Luciano Nobili, deputato di Italia Viva. Che si è accorto come a Pasqua molti Romani in difficoltà economiche non abbiamo potuto fare la spesa. Perché i buoni pasto non sarebbero arrivati. Fratto grave e indecoroso, che Nobili ha voluto evidenziare in un tweet di fuoco. Contro l’amministrazione capitolina e la sindaca Virginia Raggi. Non aver usato queste settimane per sistemare le scuole e le strade è grave, cinguetta Nobili. Ma non essere riuscita neanche a Pasqua a far arrivare i buoni spesa alle famiglie bisognose dopo aver ricevuto 15 milioni dal governo e mentire ancora è davvero indegno. Virginia Raggi si vergogni. Questo testuale il tweet di Nobili, che per accusare la prima cittadina non usa certo giri di parole.
https://twitter.com/lucianonobili/status/1249385859457200130?s=21
Buoni pasto, è ancora scontro e caos . E i poveri aspettano a bocca asciutta
È ancora scontro e caos sui buoni pasto. A Roma e in alcune cittadine della provincia come Cerveteri. Nella capitale non si placa la polemica su come la sindaca Raggi sta utilizzando i 15 milioni di euro per i bisognosi. Che il governo nazionale le ha messo a disposizione. A innescare la miccia è Luciano Nobili, deputato di Italia Viva. Con un tweet di fuoco, che accusa la sindaca della capitale di inefficienze e ritardi. In realtà come 7Colli ha spiegato recentemente, i milioni di euro arrivati al Campidoglio dovevano essere 22. Ma dei sette della Regione Lazio ancora non si vede traccia. Per difficoltà a comprendere le procedure burocratiche, secondo la giunta Raggi. Accuse rispedite al mittente dalla a Regione, che si è difesa dicendo di aver adottato esattamente il modello nazionale. Difficoltà e ripicche che stanno bloccando questa parte dei finanziamenti. Gli altri 15 da spendere in buoni pasto invece ci sono. E sono gestiti dalla società francese Edenred che si è aggiudicata (non senza polemiche) la gara. La stessa Raggi ha dichiarato che i primi mille buoni sono già stati distribuiti tramite smartphone. Con una app studiata apposta dai francesi. Il problema è per tutti gli altri. Per gli anziani che di telefonini e applicazioni non sanno che farsene. Perché molte domande fatte per mail ai municipi non sono arrivate. O sono tornate indietro. E la distribuzione cartacea alle edicole va a rilento. Da qui l’attacco di Nobili, e vedremo se la scadenza per le domande del 16 aprile sarà confermata. O vedrà una proroga, come le chiusure imposte dai decreti Conte a livello nazionale.
Roma, buoni pasto tra caos ritardi e champagne
Cerveteri, un cittadino scrive al sindaco. Ho fatto la domanda da sei giorni. Accettata, ma non so più nulla
Il problema della distribuzione dei buoni pasto non riguarda solo la capitale ma anche alcuni centri della provincia. Fa scalpore il caso di Cerveteri, dove un uomo ha postato sul suo profilo Facebook la storia della sua odissea personale. Caro sindaco, si legge nel post, sono sei giorni che ho fatto la richiesta dei buoni pasto. Che è stata subito accettata. Dopo tre giorni ho chiamato il comune per informazioni. Mi hanno risposto che le domande erano troppe, circa 1800. E che dunque bisognava avere pazienza e aspettare. Così ho fatto. Ma siccome non ho avuto più notizie ho richiamato ancora. E questa volta mi hanno detto che dovevo rifare tutta la,domanda. Ma soltanto online. Così per Pasqua e Pasquetta io e la mia famiglia abbiamo il frigo vuoto. Grazie di cuore. Ecco, di queste storie incedibili non ne vorremmo sentire veramente più. Già si muore di coronavirus. Non si può farlo anche di fame e di burocrazia.