Calenda aveva scherzato con Roma: “Lascio il consiglio comunale”

“Come previsto e dichiarato agli elettori prima del voto, la presenza in Consiglio Comunale è incompatibile con il lavoro di europarlamentare e leader di partito. Rimanere per ragioni simboliche è assurdo. Lascerò spazio a @F_Carpano che ha coordinato il programma della ns lista”. Lo annuncia Carlo Calenda con un tweet.
“Francesco è un giovane preparatissimo e molto motivato, che non vede l’ora di dedicare il 100% del suo tempo al lavoro in Consiglio e in particolare ai temi dei rifiuti e dei trasporti che segue da quasi due anni. Dunque largo a lui”, aggiunge il leader di Azione sempre su Twitter.

Calenda risponde agli elettori che contestano su Twitter: «La coerenza avrebbe richiesto le dimissioni subito, avendole annunciate agli elettori in caso di non elezione a Sindaco. E aggiungo unico ad averlo fatto». Pronta la risposta di un followe: «Anche perché mica è semplice rinunciare a 20.000 euro al mese». E il leader di Azione controreplica: «Sono circa 10.000. Pensa quando è stato difficile rinunciare a 34,000’per fare politica. E due».
Dopo Michetti anche Calenda lascia l’aula consiliare
Un altro commento seppellisce la prosopoea dell’ex ministro. «La confusione più assoluta. Eletto nel PD lascia il PD ma non il ruolo da europarlamentare. Crea un nuovo partito e si candida a Sindaco di Roma. Perde e si dimette da consigliere comunale, anzi no, anzi si. “L’avevo detto”, dice. E aveva detto male, ora l’ha anche fatto, male».
Prima di Calenda, anche il candidato sindaco di centrodestra, Enrico Michetti, aveva abbandonato tra le polemiche il consiglio comunale prima ancora di iniziare. Un altro smacco agli elettori e a quanti in buona fede hanno dato loro fiducia.