Calenda fa saltare i nervi al Pd. E a Roma la sinistra rischia di esplodere

La (auto) candidatura a sindaco di Roma del leader di Azione Calenda rischia davvero di far saltare i nervi al PD. Che da un lato bacchetta la Raggi sui disastri dell’amministrazione grillina nella Capitale. Ma dall’altro non rinuncia a un’idea di alleanza per le prossime amministrative di primavera proprio con i pentastellati. Nel caso in cui la sindaca uscente fosse messa fuori gioco. Per una decisione politica o per via giudiziaria, nel caso di una sua condanna in appello. Relativa ai fatti della nomina di Raffaele Marra a capo del Dipartimento turismo. Vicenda per cui  la Raggi e’stata assolta in promo grado. Ma sulla quale pende l’appello della Procura. Un atteggiamento d’attesa quindi, che a Calenda e ai suoi sembra non piacere affatto. Infatti la discesa in campo del leader di Azione a Roma, benedetta anche da Matteo Renzi, ha la sua stella polare proprio nel no secco ad ogni accordo con i 5Stelle. Così veleni e sospetti si moltiplicano, e qualcuno a sinistra teme che l’ex compagno di partito si stia guardando intorno. Non disdegnando esplorazioni anche nel campo del centrodestra. Per sondare un eventuale gradimento sul suo nome. E la recente uscita dello stesso Calenda su twitter, con il suggerimento di sostituire il commissario all’emergenza Arcuri con Bertolaso, non ha certo contribuito a dissipare le ombre.

Scontro di “giganti” tra Raggi e Calenda: 10 % dei voti in due…

Il leader di Azione ‘congela’ il tavolo con sinistra e Pd. Dal Nazareno replicano, si può ritirare quando vuole

La domanda fatidica è stata posta l’ultima volta proprio l’altro giorno. Nel corso dei lavori del tavolo programmatico insieme al Pd e alla Sinistra. Per delineare le linee strategiche per le prossime elezioni di Roma. Mentre ovviamente sul nome di un possibile candidato unitario è ancora tabù. Ad alzare la mano è stata la consigliera di Azione del Municipio I Flavia De Gregorio. Cha ha chiesto candidamente cosa avrebbe deciso la colazione, in caso di una condanna della Raggi. E la risposta sarebbe stata netta. Secondo quanto riferisce la stessa De Gregorio a Roma Today. “Mi è stato detto che dato il buon risultato ottenuto a livello di governo nazionale, nel caso non ci fosse più la Raggi in corsa ci potrebbe essere un’apertura con i 5 Stelle”. Tanto è bastato per l’immediato tweet di Calenda. “Ieri si è tenuta la riunione del tavolo di coalizione del centrosinistra su Roma”, ha cinguettato il leader di Azione. “Abbiamo diligentemente partecipato a tutte le riunioni. Il Pd e Sinistra Italiana hanno chiarito che in caso di condanna della Raggi apriranno un tavolo con il M5S. Il tavolo è dunque per noi congelato”. Durissima la replica del segretario Pd di Roma Andrea Casu. Che ha bollato il tutto come una fake news. “Se Calenda vuole ritirarsi può farlo senza inventare niente”, ha tuonato Casu. “Senza attribuire al Partito Democratico posizioni che non abbiamo mai espresso”. Poi l’affondo. “Evidentemente spera di avere più fortuna con altri compagni di viaggio”. E la stagione dei veleni a sinistra sembra appena all’inizio.

https://www.romatoday.it/politica/elezioni/roma-2021-comunali/calenda-pd-lite.html