Caos supplenze, la scuola inizia male anche nel Lazio

È caos supplenze. E la scuola inizia male anche nel Lazio. Infatti, tra assegnazioni delle cattedre in seguito alla graduatoria, ricorsi e polemiche, a rimetterci sembrano essere ancora una volta insegnati ed alunni. Su 370.000 totali nella nostra regione, sarebbero infatti almeno il 10% i casi contestati. Insegnanti già tra i banchi, con il contratto che dopo dieci giorni rischia di diventare carta straccia. I più colpiti tra l’altro, sarebbero proprio i docenti di sostegno. Destinati ad affiancare i ragazzi più fragili. Una situazione esplosiva, che ha portato a uno scontro clamoroso tra l’Associazione nazionale dei Presidi e l’Ufficio scolastico regionale. Con tanto di accuse reciproche e recriminazioni. Mentre ancora una volta, la scuola italiana piange.

La protesta dei Presidi di Roma e del Lazio per il caos supplenze

“Siamo in agitazione nelle ultime ore” ha fatto sapere Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione dei Presidi di Roma e del Lazio. Il 23 settembre, infatti, è stata pubblicata una circolare sul sito dell’ufficio scolastico del Lazio, dedicato ai supplenti chiamati tramite le graduatorie provinciali GPS. “Si prevede che i supplenti di sostegno – spiega Costarelli – che sono stati nelle classi a 12 allievi, andranno via. Al loro posto vengono nominati nuovi docenti e quelli mandati via o andranno in altre scuole oppure rimarranno disoccupati. Il tutto per gli errori di assegnazione dovuti alle graduatorie”.

Supplenze scolastiche, solito caos tra graduatorie e ricorsi

I dirigenti dovranno chiudere contratti annuali dopo appena due settimane

In sostanza i dirigenti scolastici dovranno chiudere dei contratti “dopo due settimane – prosegue la Costarelli, preside del liceo romano Newton. – Quando invece si trattava di rapporti annuali. Dovranno quindi farne di nuovi, con un cambio di docente per alunni che hanno bisogno del sostegno. E prenderanno servizio questo lunedì, con la maggior parte delle scuole chiuse per le elezioni. E’ la prima volta che succede una cosa del genere”. “Si continua a dire che va tutto bene – conclude  la dirigente  – e che c’erano tutti i docenti in classe. Invece ci sono insegnanti che in dieci giorni, nonostante il contratto annuale, vengono mandati via. Siamo senza parole”.