Carceri, ancora aggressioni. Il ministero della Giustizia impotente

polizia penitenziaria

Carceri, il governo non riesce non solo ad affrontare le rivolte, ma neanche a garantire la quotidianità. “Purtroppo non si placano le problematiche all’interno delle carceri del Lazio e apprendiamo anzi dell’ultima aggressione, ieri, subita da tre agenti della Polizia Penitenziaria nel carcere romano del Nuovo Complesso Rebibbia ad opera di un detenuto con problemi psichiatrici”. Lo rende noto Massimo Costantino, segretario generale aggiunto Cisl Fns.

Aumentano i problemi nelle carceri del Lazio

Che aggiunge: “Alcuni giorni fa nel carcere romano di Regina Coeli un detenuto ha sferrato un pugno a un assistente capo coordinatore refertato poi con una prognosi di un mese. L’altro ieri un’altra aggressione avvenuta nell’istituto di Viterbo da parte di un detenuto, anche lui con problemi psichiatrici, che si è scagliato contro 4 agenti costretti poi alle cure del caso”. “Come più volte denunciato dalla Fns Cisl Lazio – aggiunge il sindacalista – la chiusura degli Opg ha causato ulteriori problemi nella gestione delle carceri. Poiché dovevamo essere realizzate vere e funzionali strutture alternative”.

Strutture penitenziarie inadeguate

Il sindacalista aggiunge poi altro. “Senza considerare poi che in molte carceri sono inadeguate. Il sovraffollamento è notevolmente abbassato. Infatti, risulta essere di 567 detenuti, considerato che al 31 luglio scorso risultano 5.779 i reclusi nei 14 istituti del Lazio rispetto a una capienza regolamentare di 5.212”. “Noti – si legge ancora nella nota – i disagi operativi causati dall’inadeguatezza edilizia delle strutture penitenziarie e dalla crescente carenza di risorse umane”.

Si chiedono al Dap soluzioni concrete per la carceri

“Costantino conclude: “Ieri abbiamo appreso del dramma del collega che si è tolto la vita, lavorava nel carcere Latina. Chiediamo al Ministero della Giustizia e al Dap soluzioni concrete, Ma soprattutto una visione prospettica ma le risposte continuano a non arrivare. Anzi, si preferisce utilizzare soluzioni tampone che dopo un po’ riportano il problema all’origine”.