Carceri, c’è la svolta: fondi per nuovi padiglioni e detenuti stranieri rispediti a casa

carceri Lazio

Incremento dei trattati bilaterali finalizzati a ottenere che i detenuti stranieri scontino la pena inflitta dai tribunali italiani nei Paesi di origine anche in assenza del loro consenso. Aumento della possibilità per i detenuti tossicodipendenti di scontare la pena presso strutture di disintossicazione e la destinazione di 84 milioni di euro alla costruzione di otto nuovi padiglioni detentivi. Sono gli interventi indicati dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro per il sovraffollamento delle carceri. Ne ha parlato nella conferenza stampa in cui ha presentato i protocolli operativi per la polizia penitenziaria, ricordando che un terzo dei detenuti è costituito da stranieri e un altro terzo da tossicodipendenti. L’intervento sui detenuti stranieri “è un segmento del piano Mattei”, ha spiegato.

L’idea è “collegare i flussi legali legati al lavoro in Italia con Paesi che ci diano garanzie su chi ci mandino e si impegnino a prendersi immigrati irregolari e a eseguire le sentenze italiane senza il consenso dei detenuti.”

Carceri: 84 milioni per 8 nuovi padiglioni

“Abbiamo 84 milioni di euro per 8 nuovi padiglioni detentivi”. Lo ha annunciato il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro nel corso della conferenza stampa di presentazione dei nuovi Protocolli operativi della polizia penitenziaria. “I refrain quando si parla di sovraffollamento sono sostanzialmente due – ha ricordato il sottosegretario – Un bel ‘svuotacarceri’, e non e’ il nostro, o l’edilizia penitenziaria, la nostra risposta”.

“E’ un risultato storico – ha sottolineato l’esponente di FdI – erano anni che la Polizia penitenziaria, che soffre di una carenza di organico di cui ora ci stiamo preoccupando con assunzioni che non si vedevano da anni e che unita al sovraffollamento rappresenta un mix esplosivo, attendeva una cornice predeterminata di legalità che dicesse fin dove si potevano spingere per affrontare criticità che quotidianamente affliggono l’universo carcerario. Presentiamo un protocollo operativo che dà indicazioni chiare e certe per affrontare diverse criticità – ha spiegato il sottosegretario – da risse ad aggressioni, al rinvenimento di sostanze stupefacenti, e indica fino a dove gli agenti si possono spingere per garantire ordine, legalità e sicurezza negli istituti. Vengono tipizzati una serie di fatti e si dice loro come potere operare, il manuale sarà subito operativo ma dovrà essere affiancato dalla formazione”.

“Non è e non sarà mai uno scudo penale per le attività svolte all’interno degli istituti – ha assicurato Delmastro – ma un prontuario operativo che consentirà anche in caso di contestazioni di poter dire ‘io ho operato nel rispetto di un prontuario operativo’. Finalmente la politica e l’amministrazione penitenziaria ci mettono la faccia senza scaricare i problemi su agenti che sono negli istituti senza precise regole di ingaggio”.