CasaPound alla Raggi, guarda Area 121 a Ostia. E spiegalo ai compagni dei Centri sociali

CasaPound si prende la sua bella rivincita ad Ostia con Area 121. Dopo le minacce di sgombero e gli altolà del Municipio e del comune. Quando un paio di mesi fa i ragazzi della Tartaruga avevano occupato le casette costruite per alloggiare del personale delle Forze Armate. Alloggi poi mai utilizzati, e rimasti in un certo senso a marcire per anni. Con tutte le ovvie conseguenze della mancata manutenzione e del degrado. Finché CasaPound ha deciso che non si poteva più aspettare. E che quelle case potevano essere utilizzate certamente meglio. Per esempio per ospitare famiglie italiane in difficoltà. Gente con figli costretta a dormire in macchina. Visto che le graduatorie dell’ufficio casa del comune sono ferme come pietre. E se qualcuno ha la fortuna di avere l’alloggio popolare, difficilmente si tratta di una famiglia romana o di Italiani. Mentre gli occupanti di professione dell’estrema sinistra continuano indisturbati a gestire le loro roccaforti. A Santa Croce in Gerusalemme come a Forte Prenestino. Passando per l’Akab a Ponte Marconi e per il Faro al Trullo. E anche a Ostia, negli edifici della ex Colonia Regina Elena. In questi casi, di sgomberi neanche a parlarne. Ma se si muove CasaPound la richiesta del ripristino della legalità è immediata. Ma guardate le differenze. Perché il tweet postato in rete fa restare a bocca aperta. E dovrebbe insegnare a tuti qualcosa.

Italiani di Ostia prendono casa alla Difesa

CasaPound trasforma le casette occupate di Ostia in un gioiello. Area 121 diventa una lezione per i centri sociali  e gli antifascisti da salotto

Le casette di Ostia destinate ai militari e lasciate andare in rovina sembrano davvero tornate a nuova vita. Dopo l’occupazione messa in atto da CasaPound e rivendicata anche dal consigliere municipale del partito della Tartaruga Luca Marsella. Che con la sindaca di Roma sembra averci un conto in sospeso, visto che ogni volta sono scintille. Come durante l’ultima visita ad Ostia della Raggi. Che non sarebbe riuscita a scendere dalla macchina per le proteste dei cittadini inferociti. Così la prima cittadina ha denunciato Marsella per violenza privata. E l’esponente politico del movimento di Simone di Stefano ha replicato subito, non vedo l’ora di vederla in tribunale. Per me la sua denuncia è una medaglia. Ora però non si tratta più di schermaglie politiche. Perché i ragazzi di CasaPound hanno fatto qualcosa di incredibile. Trasformando gli edifici fatiscenti delle casette in residenze quasi lussuose. E qui l’ideologia non c’entra. A meno di non voltarsi dall’altra parte, e di non voler vedere. Ma allora saremmo nel campo del pregiudizio. E in questo caso non c’è esempio che tenga.

https://www.google.it/amp/s/www.ilfaroonline.it/2020/06/05/ostia-marsella-la-raggi-mi-ha-denunciato-cosi-finalmente-ci-confronteremo/343554/amp/

Prova a farti un giro in un Centro sociale occupato di Roma e nota le differenze. CasaPound sfida la sindaca in un tweet

Cara Raggi, adesso prova a farti un giro in uno dei tanti centri sociali occupati di Roma. E guarda la differenza. Il tweet postato in rete da Alex difende il lavoro fatto da CasaPound ad Ostia. Con la riqualificazione degli alloggi abbandonati di Area 121. Che sono diventati belli come neanche appena costruiti. Niente sbandati da queste parti, o giri di droga e di prostituzione. Ma famiglie italiane bisognose. Con i loro figli, tolti dalle macchine e dalla strada, Un contrasto stridente con quanto avviene nelle tante realtà cittadine autogestite dall’estrema sinistra. Delle quali però nessuno si preoccupa. Due pesi e due misure che sembrano trovare giustificazione solo dall’odio politico. E che sinceramente sembrano sempre più strumentali e incomprensibili.

https://twitter.com/alex70fa/status/1284709547395907585?s=21