Case popolari e contributo all’affitto, per la ex dirigente la Raggi ha fatto un disastro

In una intervista rilasciata a RomaToday l’ex dirigente del Dipartimento Patrimonio e Politiche Abitative Valeria Minniti ha sparato a zero contro le politiche messe in campo dalla giunta Raggi. Ci hanno aumentato le competenze e hanno ridotto il personale, ha attaccato la Minniti. Rendendoci impossibile svolgere bene il nostro lavoro. Strana parabola quella della Minniti, fortemente voluta dalla stessa Raggi a settembre del 2019 per sostituire l’ex Direttore Barletta. Esperienza da dirigente ministeriale, la nuova arrivata ha però messo subito in chiaro le cose. Chiedendo maggiori risorse umane. E lavorando per riorganizzare il Dipartimento. Ma è rimasto tutto lettera morta. Così dopo un anno di sofferenze la manager ha presentato le dimissioni. Ma si è anche tolta qualche sassolino dalla scarpa. Accorpare il Patrimonio con le Politiche abitative è stato il primo grande errore, ha puntualizzato nella sua intervista la Minniti. Tutto si è spostato in Piazza Giovanni da Verrazzano creando una situazione ingestibile. Con il rischio di qualche incidente grave. Un solo sportello funzionante, con la gente che chiedeva il bonus affitto avvelenata per i ritardi. E spesso sono dovute intervenire le Forze dell’Ordine. Già a settembre 2019 mi era stato autorizzato più personale, ma non si è visto nulla. La sindaca Raggi e l’assessora Valentina Vivarelli ci hanno lasciati soli nell’emergenza.
Raggi, compreremo le case per la povera gente. Ma quelle che ci sono cadono a pezzi

L’ex dirigente del Patrimonio Valeria Minniti, ci hanno lasciati soli e senza personale a gestire l’emergenza casa e il bonus affitti

La prima lettera per chiedere più personale Valeria Minniti l’aveva indirizzata al Dipartimento competente e all’assessora Valentina Vivarelli poco dopo essere arrivata. Esattamente il 30 settembre 2019. Senza risorse umane era impossibile stare dietro a tutto, ricorda la Minniti in una intervista rilasciata a RomaToday. In più la giunta Raggi ci ha trasferito altre competenze. Accorpando prima Patrimonio e Politiche abitative. Con tutto il carico di emergenze che ne è conseguito. E poi anche housing sociale, ufficio periferie  e punti verdi qualità. Impossibile lavorare in queste condizioni. Così le manutenzioni nelle case popolari sono andate a rilento, anche se il vero caos si è presentato con il contributo straordinario all’affitto. Disposto dal Comune in osservanza al primo decreto Conte. Come avevo previsto, ha continuato la Minniti, sono arrivate oltre 50 mila domande. Che è stato impossibile gestire. Il 30 aprile 2020, tre giorni dopo la pubblicazione del bando, avevo già scritto segnalando questa situazione. Che ancora una volta è stata sottovalutata.

Manutenzioni ferme e su 50 mila domande per il bonus solo il 3 per cento è stato erogato. Il disastro della giunta Raggi nel racconto della ex dirigente

Quando chiedevo più personale mi dicevano di si, ma poi non arrivava nessuno. E se fosse stata una questione di soldi, allora avevo comunque  trovato la soluzione. Bastava andarsene in fretta dai locali dell’Eur in viale Pasteur. Dove  il Campidoglio continua a pagare alti fitti passivi (alla società Prelios sgr). E trasferire tutti a via Petroselli. Si sarebbero risparmiati quattro milioni di euro. Ma i lavori di adeguamento sono ancora in corso. Così delle 50 unità in più di personale che avevo richiesto ne sono arrivati otto, tra giugno e luglio. Oltre a sei volontari della Protezione covile. Per mandare avanti le pratiche ho dovuto ricorrere agli straordinari. Facendo restare di più al lavoro gli interni. Ma ovviamente non è stato sufficiente.

Tutti i dati di un fallimento

E i dati del fallimento sono quelli riferiti dall’attuale dirigente delle Politiche abitative Stefano Donati in commissione trasparenza.  Mi risulta che a fronte delle oltre 50 mila domande di bonus straordinario per l’affitto che sono state presentate ne siano state lavorate meno di un terzo, conclude la Minniti. Di queste, il 55 per cento sono state rigettate. E per quelle ammesse, i contributi ad oggi erogati non superano il 3 per cento. Erano soldi da dare subito, basandosi su una semplice autocertificazione. Eventualmente andando a punire i furbetti in un secondo tempo. Invece si è voluta fare una lunghissima istruttoria. E i controlli preventivi hanno bloccato tutto. Adesso Valeria Minniti  se ne è andata. Buon per lei, vista la situazione. Ma il disastro delle Politiche abitative resta. E i cittadini romani più deboli e indifesi continuano a soffrire.

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