Castel Romano, la musica non cambia. Inseguito e arrestato bosniaco su scooter rubato

La musica nel campo nomadi da poco sequestrato di Castel Romano sembra davvero non cambiare mai. E l’episodio dello scooter rubato alla vigilia di Ferragosto lo conferma. Come se le macchine della Municipale all’ingresso fossero invisibili. Troppi anni di mancata vigilanza e di malaffare infatti hanno lasciato il segno. Trasformando questo insediamento provvisorio nella più grande baraccopoli d’Europa. Una sorta di porto franco, completamente fuori controllo. Dove si pensava e si pensa di poter fare di tutto. Dal riciclaggio dei rifiuti tossici al traffico di droga e allo smistamento di ogni genere di refurtiva. Una bella gatta da pelare per la sindaca Raggi. Che da qualche settimana di questo campo è stata nominata dalla Procura custode giudiziario. E che dovrà rivedere profondamente il piano votato in giunta solo pochi mesi fa. Che prevedeva una ricollocazione morbida dei rom presenti nel sito. Appena 21 famiglie a settembre di quest’anno, per arrivare al completo svuotamento della baraccopoli nel 2021.

Ma adesso bisognerà fare più in fretta, mentre le soluzioni alternative per gli sfollati continuano a mancare. E il crimine va avanti come se nulla fosse. Per fortuna ci sono le Forze dell’Ordine che fanno il massimo per evitare che la situazione degeneri ancora di più. Come successo proprio alla vigilia di Ferragosto.

Polpetta avvelenata per la Raggi. Ora è custode giudiziaria del campo di Castel Romano

Tentava di introdursi nella baraccopoli di Castel Romano con uno scooter rubato. E scatta un inseguimento da film nella campagna pontina

E’ scattato un inseguimento da film nella campagna adiacente alla via Pontina nei pressi di Castel Romano. Neanche ci trovassimo sul set dei vicini studios di Cinecittà Word. Tutto è successo nella immediata vigilia di Ferragosto. Quando un uomo motorizzato ha tentato di introdursi all’interno del campo nomadi posto sotto sequestro imboccando un ingresso secondario. Forse pensando che non fosse pattugliato dalle Forze dell’Ordine. Invece A.O., bosniaco di trent’anni ha trovato ad attenderlo una pattuglia della Polizia Municipale. Così vistosi scoperto, il giovane è fuggito a folle velocità. A bordo dello scooter Kymco People 150 che stava guidando. Almeno fino a quando è stato possibile. Perché appena il vicolo in cui era fuggito si è interrotto in mezzo alle sterpaglie, il bosniaco ha tentato la fuga a piedi. Ma gli agenti ai quali va certamente un plauso non si sono arresi. Riuscendo a raggiungerlo e a bloccarlo. Alle successive verifiche, A.O. è risultato già noto alla giustizia, per svariati casi di furto, rapine e altri reati similari. Inoltre, l’uomo conduceva il veicolo rubato in  evidente stato di alterazione psicofisica. Ed era già stato destinatario di un provvedimento di espulsione, al quale non aveva ottemperato.

La refurtiva restituita a una donna tedesca. Ma resta il nodo dei controlli e delle espulsioni

Lo scooter rubato è stato restituito prontamente alla legittima proprietaria. Una tedesca di 49 anni che aveva presentato regolare denuncia. E che grazie all’abilità e alla prontezza degli agenti è riuscita a rientrare in possesso del proprio mezzo. Ma rimangono tanti dubbi,  non solo su quando questa baraccopoli verrà effettivamente sgomberata. Ma anche sul fatto che i provvedimenti di espulsione spesso non hanno seguito. Perché nel dispositivo manca ogni obbligo di esecuzione coattiva. Come per esempio l’accompagno al confine. Così l’impegno delle Forze dell’Ordine viene troppo spesso frustrato. E Polizia e Carabinieri si ritrovano dopo poche settimane faccia a faccia con delinquenti già identificati ed arrestati. Convinti purtroppo giustamente che tanto in Italia in un modo o nell’altro la si fa sempre franca.

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