Il centrodestra è una coalizione e non un monocolore….

Siccome si pensa di aver già vinto c’è chi pensa al monocolore anziché alla coalizione di centrodestra. Ma anche se Fdi arrivasse al 30 per cento non basterebbe per governare cinque anni. È una riflessione da fare per evitare errori. A meno di non voler competere per arrivare primi anche nel record negativo di durata di un esecutivo, che pure è tanto atteso.
Centrodestra: coalizione, non monocolore
Scrive Gianfranco Rotondi, uomo di mondo e democristiano candidato dalla Meloni: “Fratelli d’Italia diventa sempre più chiaramente la lista del centrodestra italiano, comprensiva di tutte le esperienze che lo hanno fondato e animato. Sono felice di aver contribuito, in misura minima, a questo risultato che è culturale prima che politico ed elettorale”. Il che non è vero ed è bene chiarirlo. Le liste del centrodestra sono quattro e non una.

Anche perché la pretesa egemonica è un rischio soprattutto per Giorgia Meloni: stravincere ora per durare poco.
Si percepisce una strategia che pare miope: considerare ininfluente Berlusconi, per cui non c’è mai una replica a quello che dice. Far dare gomitate a Salvini ogni volta che parla. A che serve tutto questo?
Il prossimo governo sarà di coalizione e non monocolore. Per durare è necessario rispettare le opinioni di tutti: altrimenti non ci sono i voti in Parlamento come nelle commissioni dove, con la riduzione dei parlamentari anche un voto sarà decisivo.
Quel premier che esaltò un alleato minore
Ci fu un premier che si preoccupò di dare persino un sottosegretariato ad una forza politica che aveva lo 0,6 per cento: era La Destra, che era stata determinante per le regionali 2010 nel Lazio e in Piemonte, e quel sottosegretario, per nostra precisa scelta, si chiamava Nello Musumeci. Che poi fu candidato proprio dal centrodestra alla presidenza della Sicilia.
Gli alleati si esaltano e non si combattono. È bene che non lo si dimentichi mai. Più che la Meloni lo annotino i plauditores della leader