Ci siamo rotti i polmoni. La protesta di Legambiente contro l’inquinamento a Roma

La protesta di Legambiente si è svolta dietro a uno striscione. Sullo sfondo, la mole del Colosseo che in ogni angolo del mondo rappresenta la città di Roma. E la frase scritta sul pezzo di stoffa srotolato e ripresa dalle telecamere non lascia spazio a dubbi. Ci siamo rotti i polmoni. Chiaro il riferimento all’eccessivo inquinamento atmosferico presente in città. Anche nel 2020, anche durante il lockdown. Che in realtà tra i tanti disagi doveva almeno garantire una migliore pulizia dell’aria. Ma invece niente. La Capitale rimane agli ultimi posti nella lotta allo smog. Tranne forse per i primi due mesi di chiusure totali tra marzo e aprile dello scorso anno. I superamenti dei limiti di emissione di polveri sottili sono costanti, hanno denunciato da Legambiente. In un rapporto che non a caso con un chiaro gioco di parole è stato intitolato MalAria. Ben 46 giorni non a norma, con il Pm 10 che si è attestato attorno ai 26 microgrammi per metro cubo. Peggio di Roma nel Lazio ha fatto solo Frosinone, che si è attestata a quota 30. Si tratta comunque di dati allarmanti, che possono mettere in pericolo la nostra salute. Perché ovviamente tra le malattie non esiste solamente il covid.

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La fotografia di una Capitale troppo inquinata emerge chiaramente dall’ultimo dossier di Legambiente. Che infatti si intitola semplicemente MalAria. Non solo nel 2020 si sono registrati moltissimi sforamenti riguardo ai limiti di emissioni per le polveri sottili. Ma anche il biossido di azoto è schizzato alle stelle. Con picchi di 36 microgrammi per metro cubo. Mentre il rapporto dell’Oms suggerisce di non superare i 20. Insomma, ci sarebbe molto da lavorare. E la ricetta degli ambientalisti è chiara. Completamento dell’anello ferroviario e delle metropolitane,  potenziamento del trasporto pubblico e realizzazione di nuove piste ciclabili. Insieme ad aree completamente pedonali come ad esempio si potrebbe fare in tutta la zona dei Fori Imperiali. Ma purtroppo degli oltre 100 chilometri di corsie promesse e dedicate alle due ruote il comune ne ha realizzati  appena quindici. Mentre anche i finanziamenti per il prolungamento della linea C della metro sono rimasti solo sulla carta. Purtroppo di tutto ciò che poteva contribuire a ridurre l’inquinamento in città non si è visto nulla, ha dichiarato il presidente regionale di Legambiente Roberto Scacchi. E a questo punto ci siamo davvero rotti i polmoni.

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