Contagi a scuola, il governo getta acqua sul fuoco. Ma chiude anche l’Avogadro

scuola avogadro

Scuola, il virus preoccupa ma la situazione sembra sotto controllo. Così almeno dice il governo. ”Dall’inizio delle attività scolastiche siamo intervenuti in 296 plessi e sono state riscontrate 336 positività. La gran parte sono positività singole e abbiamo avuto anche alcuni focolai, come al liceo Russel e al liceo Orazio di Roma. Oltre l’89% sono studenti e la gran parte sono contagi con link extrascolastico, quindi in situazioni di aggregazione o familiari, contesti portati da fuori dentro la scuola. Fino ad ora la scuola non è il motore dell’epidemia”. Lo ha detto a Sky Tg24 l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato. Però in diversi istituti romani ci sono casi. Dal 5 al 9 ottobre al liceo scientifico Avogadro le lezioni riparte la didattica a distanza. Leattività didattiche saranno sospese in tutte e tre le sedi dell’istituto nel quartiere Coppedè e Trieste Salario, via Cirenaica, via Novara e via Brenta.

Scuola, la situazione non sembra preoccupante

Stessa musica dal minisrtero della Sanità. “I numeri sono ancora sostenibili, sono un migliaio le scuole dove si sono registrati dei casi”. Così il ministro della Salute Roberto Speranza. “Quello che stiamo provando a ricostruire è una nuova relazione organica tra il servizio sanitario nazionale e il sistema scolastico”, ha spiegato il ministro. Anche lo Spallanzani conferma. ”In questo momento osserviamo un fenomeno di trasmissione virale intrafamiliare, quindi i ragazzi in questo momento potrebbero essere trasmettitori di questa diffusione del virus prendendolo dalla famiglia. I dati che abbiamo oggi, significano che, a valle del ritorno delle vacanze, abbiamo avuto una trasmissione intrafamiliare e i ragazzi portano così dentro le scuole la loro positività”. Lo ha detto il direttore sanitario dell’Ospedale Spallanzani Francesco Vaia.

Azzolina: le scuole rimarranno aperte

Il ministro Azzolina assicura che le scuole rimarranno aperte. “Se avessimo aperto le scuole ad agosto, quando i numeri stavano salendo, ci sarebbe stato qualcuno pronto a dare lo stesso erroneo giudizio. Il problema non è la scuola, ma ciò che avviene fuori. Per questo vorrei fare un appello ai ragazzi: rispettino le regole anche quando escono dai loro istituti”. A dirloil ministro dell’Istruzione a la Stampa. Dalla riapertura ad oggi si contano oltre 1.200 positivi nelle scuole, 900 istituti interessati e 130 hanno già chiuso i battenti. “Abbiamo milioni di studenti e migliaia di istituti. Dobbiamo confrontare i nostri dati con quelli delle Asl e il primo bilancio serio arriverà a metà ottobre, ma stiamo monitorando la situazione e i contagi registrati a scuola sono molto bassi”.

Sono comuni e Asl a decidere sulle chusure

La scuola comunque, assicura la ministra dell’Istruzione, rimarrà aperta: “Abbiamo lavorato tutta l’estate anche per evitare di doverle richiudere. Gli istituti sono più pronti alla didattica a distanza e siamo gli unici in Europa a distribuire nelle scuole mascherine e gel disinfettante”. Mentre sulle chiusure a macchia di leopardo nelle zone più colpite dal virus, spiega: “Sono i Comuni o le Asl a decidere se chiudere un istituto. L’importante è che non si proceda senza criterio. Abbiamo dei protocolli ed è fondamentale che siano rispettati in modo omogeneo su tutto il territorio”.