Covid, Abrignani al Corsera: ‘il 40% dei vaccinati può infettarsi’. Colpa delle varianti

Il covid torna a mordere. Nonostante l’estate e le temperature elevate. Sole e caldo, che dovrebbero essere nemici naturali del virus. Invece, il numero dei contagiati sta crescendo rapidamente. Anche tra i vaccinati. E ancora fa eco l’outing fatto dal professor Galli. Con una intervista nella quale il celebre infettivologo ha dichiarato di soffrire da mesi di long covid. E di avere rivisto molte sue convinzioni. Anche sui vaccini. Adesso, a parlare è stato l’immunologo Sergio Abrignani. Anche lui dalle colonne del Corriere. Spiegandoci perché il virus goda di così ottima salute. In sintesi, la colpa sarebbe delle varianti. Che supererebbero le barriere immunitarie di chi si è già vaccinato, o di chi in passato ha contratto la malattia. In attesa che a settembre esca il nuovo siero. Non una quinta dose, ha chiarito Abrignani. Ma un vaccino del tutto nuovo. Capace di aggredire le nuove forme, come avviene per quelli anti influenzali.

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Il covid cresce di nuovo. Ma per ora niente allarmismi

Il punto della situazione è stato fatto da Sergio Abrignani, l’immunologo dell’Università Statale di Milano. Il quale, in un’intervista al Corriere della Sera, ha spiegato che sì “i contagi sono in crescita ma non vedo segnali di allarme eccessivo“. E che quindi, “il virus è più contagioso ma meno aggressivo. I ricoveri in ospedale non salgono in proporzione ai casi di infezione. Attenti sì, non preoccupati“.

Continuando l’intervista al Corriere della Sera, l’immunologo ha confermato che “sorprende il fatto che mentre in estate tutti i virus respiratori tendono a sparire, questo è stato capace di un colpo di coda. Esprimendosi  con un picco fuori stagione“.

Ma se dovessimo fare il confronto con quanto accaduto a Novembre, “questa variante in poche settimane ha soppiantato Delta. Oggi l’ascesa delle sottovarianti BA 4 e 5 è graduale“.

A rischio anche chi ha già avuto il virus

Il nuovo virus “ha a disposizione un bacino di persone suscettibili più ampio“, perché riesce ad aggirare le difese del sistema immunitario, “eretto dalla vaccinazione o da precedenti infezioni naturali“. Per questo “il 40% dei vaccinati potrebbe infettarsi e il 7% per la seconda volta“.

Da quando in tutta l’Europa, le misure di contenimento sono state quasi eliminate, alcuni pensano che questa abbia influito in maniera esponenziale. Ma “dal punto di vista sociale non sarebbe stato accettabile propagarle ancora. La vita normale deve riprendere”.

Il Professore ha parlato poi di una “concreta prospettiva di avere un vaccino aggiornato in autunno, più efficace rispetto a quello basato sul virus originario, di inizio pandemia“. “Non si tratta di quarta dose, ma di nuova vaccinazione. Come l’antinfluenzale“.