Covid, da oggi arriva anche nel Lazio la zona bianca. Ma nel mondo preoccupa la nuova variante

Da oggi Roma e il Lazio diventano zona bianca. Quindi addio al coprifuoco, finalmente. E bar e ristoranti possono lavorare a pieno regime. Aperti a pranzo e a cena. Senza problemi di orario. Unica limitazione, i posti a tavola al chiuso. Non più di sei, se si tratta di nuclei non conviventi. Permesse invece le tavolate all’aperto, con l’obbligo però di mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro e mezzo tra i commensali. E sempre da oggi riaprono piscine al coperto, parchi tematici e parchi avventura, centri termali. Permessi feste ed eventi, anche se chi vi parteciperà dovrà essere in possesso del ‘green pass’. Cioè della certificazione di avvenuta guarigione dal covid, nei sei mesi precedenti. O della avvenuta doppia vaccinazione (una sola dose per Jhinson&Jhonson). Sempre possibile poi partecipare con un tampone negativo, che però ha validità di sole 48 ore. E poi nel caso deve essere rinnovato. Tutto bene dunque? Non proprio. Nonostante i dati confortanti. Che indicano un Rt di poco superiore a 0.60. E un continuo svuotamento dei posti letto e delle terapie intensive. Perché adesso a far paura ha iniziato la ‘variante Delta’ del virus. Simile a quella inglese, ma ancora più trasmissibile. Nessun allarme ingiustificato ovviamente. Perché in Italia questo ceppo rappresenta ad oggi meno dell’1% dei casi. Ma la scienza sta già indagando. Per capire che effetti potrà avere questa mutazione sulla curva dei contagi. E sulla stessa efficacia dei vaccini.

Lazio zona bianca da lunedì. Ecco cosa cambia

Il covid rallenta ma non molla. Colpa della nuova variante

Il covid rallenta molto. Ma non molla, anche per colpa di una nuova temibile variante. Che gli scienziati hanno denominato Delta. E che deriva da quella indiana e inglese. Ma con effetti più gravi. Infatti la sua trasmissibilità è superiore fino al 60%. E già il ceppo modificato era più potente del 40% rispetto all’originario. Quello che preoccupa di più però è l’efficacia dei vaccini. Per ora la comunità scientifica e il Ministero della salute hanno escluso che la variazione ‘Delta’ riesca a resistere al siero. Ma preoccupa quanto successo a Milano. Dove è esploso un focolaio in una palestra. E un infettato aveva già avuto la seconda dose del vaccino. Mentre altri 7 erano stati comunque sottoposti alla prima iniezione. Altra brutta notizia, quella relativa agli anticorpi prodotti sui guariti dalla infezione. Perché da uno studio inglese (dove ormai questo ceppo è dominante) sembra che le cellule immuni prodotte siano inferiori fino all’80% rispetto a chi ha contratto la prima versione del virus. Insomma, prepariamoci per fortuna ad un’estate un po’ più libera e normale. Ma purtroppo la sconfitta definitiva del covid 19 non è ancora arrivata.

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