Covid, è panico nella Roma bene. Ragazzi in fila per i tamponi
Al grido “chi se ne frega del covid” ecco migliaio di giovani e giovanissimi che da Ibiza all’Argentario, dalla Sardegna alla Riviera romagnola non si preoccupano di infettare se stessi e gli altri. Per non parlare di coloro che non credono che il Coronavirus uccide.
Passano da un party all’altro, senza preoccuparsi dei sintomi di qualche amico vicino a loro che non sta proprio bene. Senza fare tamponi, sfuggano a qualunque sorveglianza. Non sono pochi gli under 30 della Roma bene che hanno deciso di vivere pericolosamente a discapito degli altri. Ma loro si difendono, e non di stanno a passare per untori.
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Sardegna da ‘covid free’ a isola dei contagi. E al ritorno per centinaia di ragazzi scattano i tamponi
A causa delle tante feste e rave in spiaggia la Sardegna da regione Covid free è diventata in 10 giorni l’isola dei contagi. Con 470 persone chiuse in un resort alla Maddalena dove stanno scontando la quarantena. L’Argentario, in Toscana ha creato il panico nella Roma bene che era già terrorizzata dai rientri dalle feste di Porto Rotondo. I ragazzi di famiglia della Collina Fleming, zona chic di Roma nord-ovest, sono in fila per fare i tamponi. Accompagnati dalle famiglie preoccupate in particolare dopo una festa falò sulla spiaggia. Tenutasi ad Ansedonia il 12 agosto scorso. Perché alcuni giovani che hanno partecipato al party sono risultati positivi al rientro. Come altri appena tornati da Ibiza e dai rave pazzi di Foligno e Cremona. In migliaia a ballare per giorni. Venuti da tutta Italia e dall’estero.
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La Capannuccia di Ansedonia si difende, non c’è stato nessun rave
“Non c’è stato alcun ‘rave’ sulla spiaggia, si è trattato di un aperitivo lungo che finiva a mezzanotte”, spiega il titolare del locale La Capannuccia di Ansedonia Daniele Avventi sulle pagine de La Repubblica. Ci saranno state non più di 200 persone. E non è stato necessario usare le mascherine per il distanziamento sociale. Tutto finito prima di mezzanotte. Come risulta anche dai controlli Asl. Secondo i quali la festa era all’aperto e il gestore aveva messo in atto tutte le misure anti Covid. Nonostante ciò molti dei romani in villeggiatura presso La Capannuccia (il 70% degli avventori) hanno ritenuto opportuno tornare nella capitale a fare i tamponi. E poi sono ritornati in vacanza tra Ansedonia e Porto Ercole. I dj incriminati per le feste anche in Sardegna sono passati a La Capannuccia ma non hanno avuto rapporti con i clienti. Quindi tanti di loro che sono risultati negativi al test sono ritornati sulla costa pronti a partecipare ad altri party. In decine di altri locali. E la ruota continua a girare. Ma così a che servono i tamponi? Bisognerebbe farli ogni settimana o solo al rientro definitivo a Roma, a settembre.
A Roma partono i test per insegnati e operatori scolastici. Anche se le riaperture restano un rebus
Intanto nella capitale sono partiti su base volontaria i primi test per insegnati e operatori scolastici. Le prenotazioni hanno già superato quota 1700, annuncia l’assessore alla sanità D’Amato. Mentre l’associazione nazionale dei presidi chiede giustamente che i test vengano effettuati anche ai ragazzi del triennio liceale prima del rientro a scuola. E dovrebbero essere obbligatori dal momento che l’età media dei contagiato si è preoccupantemente abbassata sotto la soglia dei 35 anni di età. In ogni caso, l’inizio delle lezioni non è affatto scontato. E molto dipenderà dalla curva epidemica nelle singole Regioni. Perché anche sulla sicurezza nelle scuole continua a regnare il caos.
Foto La Repubblica
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