Covid, un altro morto tra i lavoratori dell’Ama. Il cordoglio e l’allarme dei colleghi

C’e purtroppo un altra vittima del covid tra i lavoratori dell’Ama. Si tratta di un operaio autista di 54 anni, in servizio presso la rimessa di Tor Pagnotta. Solo lo scorso 10 aprile, tra i mezzi in cerchio e con indosso le divise di servizio, i lavoratori dell’Ama immobili davanti ai camion in un lungo silenzio, avevano dato l’ultimo saluto a Ezio C.. Il 52enne capo operaio ucciso anche lui da questo terribile virus. Ricoverato allo Spallanzani da metà marzo, l’uomo era stato l’ennesima vittima del covid tra i dipendenti della municipalizzata. Così, con una cerimonia improvvisata nella notte, dello stabilimento di Rocca Cencia avevano voluto dare ad Ezio un ultimo saluto. Ora purtroppo a distanza di appena una settimana, si è aggiunto un secondo collega. E l’allarme tra gli operatori dell’azienda capitolina dei rifiuti è tanto. Mentre ancora oggi i lavoratori che si occupano della raccolta dei rifiuti in strada continuano a chiedere risposte per la loro sicurezza. Non solo sul tema delle mascherine, ma anche su quello dell’igiene di bagni e spogliatoi. Con i lavoratori che da circa un mese lamentano di non poter più fare la doccia alla fine dei turni.

Ama, tre morti di covid in una settimana. E gli operatori si fermano per protesta

Sul covid in Ama opposizioni all’attacco

“Un altro operatore Ama muore a causa del Covid, una notizia che ci addolora e che mai avremmo voluto sentire proprio perché in questi mesi abbiamo più volte denunciato rischi nelle procedure e negli standard che sembravano essere frutto di sottovalutazioni in Azienda”.Così il consigliere della Lega Davide Bordoni vice presidente della Commissione Ambiente: “In Ama continuiamo ad assistere a precarie situazioni dove le condizioni lavorative giornaliere sembrerebbero, di fatto, inconciliabili con le misure di contenimento previste dal governo in ambito sanitario. Le autorità competenti – sottolinea Bordoni- ne sono al corrente almeno dallo scorso novembre, data in cui, nell’emergenza della raccolta dei rifiuti a domicilio scrissi una lettera alla sindaca Raggi e all’assessore competente. La diffusione del contagio nella municipalizzata dei rifiuti continua ad aggravarsi, come evidenziato anche dalla UIL Trasporti”.

La difesa dell’azienda

“Il dipendente Ama purtroppo deceduto sabato 17 aprile era assente per malattia da un mese”, spiega l’azienda in una nota. “L’origine del contagio è avvenuta in ambito familiare, essendo risultati dei congiunti positivi al Covid-19, in un periodo antecedente alla sua malattia. La comunità di Ama – prosegue la nota – si è stretta fin da subito al cordoglio della famiglia del dipendente deceduto, autista in servizio sui compattatori per la raccolta stradale. Ama, come ha sempre fatto dall’inizio dell’emergenza Covid-19, continua a essere impegnata con la massima attenzione nell’assicurare la tutela della salute e della sicurezza dei propri lavoratori. I presidi di sicurezza vengono adeguati di pari passo con l’evolversi dell’emergenza sanitaria in modo, da un lato, di ridurre il rischio preservando la salute e la sicurezza dei lavoratori e, dall’altro, di garantire la continuità del servizio”. Così Ama, ma certamente lavoratori e sindacati non sono tranquilli. E chiedono fin da subito uno sforzo maggiore per garantire a tutti la massima sicurezza.

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