Crollo all’Aurelio, cantiere edile o ‘banda del buco’?

Più passano le ore, più aumentano i dubbi su quanto successo ieri all’Aurelio. Con il crollo di un tunnel a via Innocenzo XI e un uomo rimasto incastrato a 7 metri di profondità per otto ore. Fino a che nel pomeriggio, tra gli applausi della folla e dei curiosi, il 34 enne romano è stato tirato fuori dal cunicolo dai pompieri e dalle forze speciali.

Ma ora a bocce ferme, le domande sono tante. E tutte ancora senza risposta. Cosa ci facevano infatti li i quattro presunti operai, due napoletani e due romani, e perché avrebbero scavato una galleria? In un primo momento, anche i Carabinieri sembravano aver confermato l’ipotesi di una disgrazia sul lavoro. Un cantiere edile, in un vicino negozio sfitto, al quale avrebbe ceduto il pavimento. Gettando nelle profondità della terra lo sfortunato operaio. Ma qualcosa non tornava. Ad esempio, il fatto che gli altri colleghi – complici?- si fossero subito allontanati. E che due di loro, arrestati, abbiano anche resistito ai pubblici ufficiali, una volta raggiunti poco lontani dal fatto. E poi, chi avrebbe fatto partire la telefonata di aiuto? Dall’esterno, non si notava nulla. Quindi, uno della banda, ammesso che di questo si tratti. Ultimo particolare, tutti i coinvolti in questa vicenda, erano già pregiudicati. Ecco allora, che l’ipotesi di un colpo studiato nei minimi particolari contro una vicina banca, riprenda quota. Mentre proseguono senza sosta gli interrogatori dei fermati.

Incidente all’Aurelio, salvo il terzo uomo

Crollo sul lavoro o banda del buco? Ancora mistero sull’incidente all’Aurelio

L’uomo di 34 anni, romano, rimasto per ore incastrato metri sottoterra nel cunicolo a via Innocenzo XI all’Aurelio, è vivo. Ma ricoverato in codice rosso in ospedale. Gli altri due che si erano dati alla fuga, arrestati per resistenza a pubblico ufficiale. E il quarto componente del sodalizio, denunciato per danneggiamento e scavi abusivi. Tutti e tre sono sottoposti da ore ad interrogatorio, per capire chi siamo. E cosa sia successo veramente. L’ipotesi del cantiere edile ancora non è esclusa del tutto, ma via via che passano le ore perde quota. Infatti, mancherebbero i titolari dell’azienda, le tracce di un qualche lavoro commissionato, insomma i dati minimi per parlare di un cantiere. Mentre l’ipotesi che realmente i quattro stessero tentando un colpo grosso al caveau di una vicina banca, sembra la più probabile. Un piano ben articolato e minuzioso, forse con l’aiuto di altri compici e basisti. Per colpire indisturbati dal sottosuolo, approfittando anche della città deserta per le ferie ferragostane. Tutte ipotesi, per ora. Ma la verità su quanto accaduto ieri, non sembra più tanto lontana. E il mistero potrebbe dipanarsi fin dalle prossime ore.