Da luglio riprendono gli sfratti. A Roma sono 4500, si incomincia con gli sgomberi al Caravaggio

Sta per finire lo scudo determinato dall’emergenza covid. Che per un anno e mezzo ha bloccato tutti gli sfratti sugli immobili destinati ad uso abitativo. Così nonostante la crisi economica, e il virus ancora non del tutto sconfitto, da luglio le procedure ripartiranno. Salvo un intervento dell’ultima ora del governo, magari contenuto nel prossimo decreto ‘sostegni bis’. A Roma gli sfratti sospesi sono un migliaio, oltre a 3500 nuove procedure pronte a diventare esecutive. 4500 famiglie in tutto, circa 20 mila persone fragili che potrebbero trovarsi in mezzo a una strada. Ecco perché il fascicolo è sul tavolo del Prefetto Matteo Piantedosi. Ma è chiaro che l’emergenza potrà essere affrontata solo con una risposta complessiva e rapida da parte degli enti locali, Roma capitale e Regione Lazio. Che gestiscono un patrimonio abitativo da mettere a disposizione delle famiglie in emergenza alloggiativa. Oltre a questo, c’è il tema degli sgomberi. Come a via del Caravaggio, negli ex uffici di Tor Marancia. Anche qui è arrivata la lettera, che intima di lasciare liberi gli spazi entro 15 giorni. Per questo con la regia dei movimenti per la casa, il 3 e 4 giugno prossimo sono previste iniziative e mobilitazioni in piazza da parte degli occupanti. Insomma, da luglio Roma sul tema della casa rischia davvero di diventare una polveriera.

Sfratti, niente stop in finanziaria. E i sindacati insorgono

Da Tor Marancia a Torrevecchia, contro sgomberi e sfratti si mobilitano i movimenti per la casa

Avevano già protestato qualche settimana fa. Per il censimento effettuato a via di Torrevecchia. Nei locali di una ex clinica dismessa. E adesso occupata da alcuni nuclei familiari in difficoltà. Secondo i movimenti per la cada infatti, l’intera operazione sarebbe stata compiuta senza un preventivo avviso alle famiglie. E con metodi “di impostazione militare”. Fattispecie negata dalle Forze dell’ordine e dalla Prefettura. Che anzi hanno rimarcato la natura dell’intervento, diretto alla prevenzione sanitaria e alla tutela della salute degli occupanti. Adesso il timore si sposta a via del Caravaggio, dove gli appartamenti degli ex uffici delle ‘torri’ sono momentaneamente occupati. Da famiglie che vorrebbero vedersi assegnato un alloggio regolare dalle istituzioni. Così il 4 giugno è prevista una manifestazione di piazza. Mentre il giorno prima, il 3 giugno, è in programma un incontro tra le famiglie, Regione, Comune, Ater e VIII municipio. Per  affrontare il nodo delle soluzioni.

Due anni e zero soluzioni da Comune e Regione

Dell’operazione se ne parla da ormai quasi due anni, ma lo scoppio della pandemia ha rallentato i tempi. Il tavolo istituzionale per reperire gli appartamenti alternativi è stato avviato oltre un anno fa, anche se oggi le famiglie ancora non sanno dove finiranno. E i tempi stretti comunicati  pesano come una spada di Damocle sul percorso. “Il timore è che le famiglie di Caravaggio vengano costrette ad accettare ciò che gli verrà proposto, anche se non sufficiente. Sarà una trattativa pesantemente condizionata dai tempi”, ha commentato Paolo Di Vetta dei movimenti.

Il presidente dell’VIII municipio, Amedeo Ciaccheri, interpellato in merito da Romatoday, pur non confermando la data diffusa dai movimenti, ha spiegato: “Il percorso con Ater, Regione Lazio e Comune di Roma è in fase di avanzamento. Per noi la linea è individuare alternative abitative per tutti. Vista la pandemia in corso non è credibile nessuna forzatura che trasformi questa vicenda in una questione di ordine pubblico”.

https://www.romatoday.it/politica/sgombero-occupazione-caravaggio-quando.html