Decreto Superbonus è legge: ecco cosa cambia, tutte le novità

Decreto Superbonus
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L’Aula della Camera ha approvato, in via definitiva, con 150 sì e 109 no, il cosiddetto decreto Superbonus. Il testo, originariamente composto da dieci articoli, era passato, a seguito dell’esame di palazzo Madama, a 17 articoli. Diverse le misure contenute nel provvedimento.

Decreto Superbonus: fondo per Comuni colpiti da eventi sismici

Si prevede la costituzione di un fondo, con una dotazione di 35 milioni di euro per il 2025, per sostenere gli interventi di riqualificazione energetica e strutturale degli immobili danneggiati nei Comuni colpiti da eventi sismici verificatisi dal primo aprile del 2009, dove sia stato dichiarato lo stato di emergenza, con l’esclusione degli eventi occorsi in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, verificatisi il 6 aprile 2009 e a far data dal 24 agosto 2016, già interessati da specifiche norme.

2025: un fondo per interventi nel settore edile in favore delle Onlus

Si dà vita ad un fondo per il 2025, avente una dotazione di 100 milioni di euro, per il riconoscimento di contributi, relativi ad alcune tipologie di interventi nel settore edile, in favore delle Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (Onlus) iscritte alla relativa anagrafe, nonché delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale, interessate dal processo di trasmigrazione dai relativi registri speciali al Registro unico nazionale del Terzo settore. Il provvedimento prevede che dal primo gennaio 2025 alcuni soggetti (banche, intermediari finanziari, società appartenenti a un gruppo bancario, imprese di assicurazione) non potranno più compensare i crediti di imposta derivanti dal cosiddetto superbonus con i contributi previdenziali, assistenziali e i premi per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. Si dispone, per i medesimi soggetti e sempre a partire dal 2025, la ripartizione dei crediti di imposta acquisiti in sei rate annuali, qualora abbiano riconosciuto al cedente un prezzo inferiore al 75 per cento del valore nominale del credito. Viene stabilito, sempre con riferimento al cosiddetto superbonus, nonché ai crediti di imposta per l’eliminazione delle barriere architettoniche e per gli interventi antisismici, la detraibilità in dieci anni, anziché quattro o cinque, delle spese sostenute a partire dal periodo d’imposta in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto.

Decreto Superbonus: come ripartire i crediti di imposta

Si limita a quattro (per gli interventi del cosiddetto superbonus) o cinque (per gli interventi di rimozione delle barriere architettoniche) quote annuali di pari importo la ripartizione dei crediti di imposta derivanti dalla cessione della detrazione, stabilendo che non è in ogni caso consentito l’esercizio dell’opzione per la cessione del credito di imposta in relazione alle rate residue non ancora fruite delle detrazioni. Ed ancora, si differisce al 30 giugno 2024 il termine entro il quale i Comuni possono approvare i piani finanziari del servizio di gestione dei rifiuti urbani, le tariffe e i regolamenti della tassa sui rifiuti (Tari) e della tariffa corrispettiva.

Posticipate plastic tax al 2026 e sugar tax al 2025

Posticipata al primo luglio del 2026 la decorrenza relativa all’efficacia della cosiddetta Plastic tax, ed al primo luglio del 2025 la decorrenza legata alla efficacia della cosiddetta Sugar tax. Sono state, infine, comprese, oltre alle Regioni ordinarie, anche le Province autonome di Trento e di Bolzano tra i soggetti destinatari del Fondo per prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, per la dotazione di 20 milioni ad esso attribuita per ciascuno degli anni dal 2022 al 2024.

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