Di referendum sulla giustizia non si parla sui giornali, ma il processo a Salvini va avanti….

Salvini bongiorno referendum (2)

Referendum? Non pervenuti. Ma Matteo Salvini è di nuovo a Palermo, perché domattina c’è una nuova udienza del processo Open Arms a carico del leader della Lega. Imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per avere lasciato sulla nave spagnola della ong Open Arms 147 clandestini nell’agosto del 2019. Pensiamo che in nessun Paese normale avvenga che un ministro all’epoca dei fatti venga processato per aver fatto il proprio dovere e aver difeso i confini dello Stato da dei fuorilegge che senza documenti e senza autorizzazione volevano entrare in uno Stato sovrano. Provino i signori magistrati a tentare di sbarcare in Spagna, in Croazia, a Malta o ovunque senza avere i documenti, il visto o un ‘autorizzzione di qualche tipo. Che so, come una chiamata dal datore di lavoro o un permesso di studio o turismo.

Messaggio velato al centrodestra: attenti, se vincete le elezioni…

Questo vuol dire che quando il centrodestra vincerà le elezioni, l’anno prossimo, i ministri dovranno stare attenti a come si comportano per non finirenel mirino della magistratura, che si conferma così l’unico vero potere dello Stato, capace di rovinare e distruggere una vita salvo poi che la sentenza non ristabilisca la verità. Poi, quando sbagliano, neanche si scusano, neanche risarciscono personalmente, neanche si prendono le loro responsabilità. Dovevano dare addosso a Salvini in ogni modo, anche se aveva ragione, così come a suo tempo dovevano dare addosso a Berlusconi, che aveva altrettanto ragione. Perché in Italia deve governare solo la sinistra: se vince la destra partono le cannonate da più parti, lo abbiamo visto nel 1994. Questo vuol dire che per fermare i fuorilegge che invadono l’Italia dovremmo inventare qualcosa di nuovo.

Perché i giornaloni di regime non parlano dei referendum?

Il libro di Palamara ha già svelato alcune cose sui rapporti tra magistratura e politica. Qualcuno malizioso potrebbe sospettare che dietro la cortina del silenzio in atto sui referendum sulla giustizia giusta promossi da Lega e Radicali, ci sia un piano preordinato e organizzato. Per lasciare la magistratura così com’è. Complottismo? Non si spiega altrimenti perché i giornaloni di regime non parlino minimamente dei referendum. Secondo un sondaggio, meno del 30 per cento degli italiani sa che a giugno si voterà per i referendum sulla giustizia. E ancor meno ne conoscono i quesiti. E questa congiura del silenzio insospettisce non poco, perché i giornaloni e le Tv hanno due motivi per silenziare i referendum: non vogliono che la magistratura cambi , confermando di essere sbilanciati a sinistra. Una dura lotta ci attende dal 2023.