Differenziata a Roma, siamo alla resa. E i cassonetti tornano per strada (video)

Siamo alla resa. O se preferite, sulla raccolta differenziata e il porta a porta Ama ha alzato bandiera bianca. Una retromarcia clamorosa, decisa dall’azienda senza un confronto preventivo con i cittadini. Così almeno sostengono dal comitato di quartiere di Colli Aniene. Dove sono ritornati improvvisamente i cassonetti per strada, almeno nel quadrante est della zona. Niente più tastierino elettronico e schede magnetiche per depositare i rifiuti quindi. E spazzatura di nuovo in mezzo alla strada davanti ai secchi stracolmi. Proprio come accadeva nel recente passato. Una operazione alla indietro tutta insomma. Che ha fatto infuriare anche la neo assessora Katia Ziantoni. Che ha scritto una lettera di fuoco all’azienda. A quanto pare però senza ottenere grandi risultati. E sicuramente i tutta questa vicenda qualcosa non quadra. Perché sembra incredibile che Ama abbia assunto una decisione così impopolare senza confrontarsi con la politica. E se davvero lo avesse fatto, dovrebbero scattare gli opportuni provvedimenti. Altrimenti tutto sa troppo di presa in giro, o di scarica barile. Mentre a farne le spese ancora una volta sono solo e soltanto gli incolpevoli cittadini romani.

La differenziata resta un miraggio, rifiuti per strada a Colli Aniene e Villaggio Breda

Cassonetti per strada e abitanti in rivolta. A Colli Aniene sui rifiuti siamo tornati all’anno zero

Nonostante i quattro anni e mezzo di consiliatura, sembra proprio che a Colli Aniene si sia ancora all’anno zero. Almeno per la raccolta differenziata e il porta a porta. Dopo che l’azienda dei rifiuti di Roma Capitale ha deciso di sospendere gli esperimenti in corso. E di tornare al passato, con una retromarcia che ha scontentato davvero tutti. Non escludiamo azioni legali contro Ama, ha tuonato la presidente del comitato di quartiere Gabriella Masella. In una dichiarazione ripesa dal quotidiano Roma Today. È assurdo ritrovarci come 13 anni fa con i cassonetti per strada, ha proseguito la Masella. E adesso vogliamo essere risarciti. Certamente per il cari bolletta, ma anche per i possibili danni ambientali e alla salute dei cittadini.

L’Ama dal canto suo si è difesa, sostenendo come sia stata la stessa Asl competente ad imporre lo stop alla raccolta porta a porta. Perché mancherebbero gli standard di sicurezza previsti  dalla legge emergenziale. Peccato però, che questo problema lo dovrebbe risolvere l’azienda. Non caricandolo sulle spalle dei cittadini. E arriva anche la critica di Stefano Grossi, amministratore di condominio e anche lui membro del comitato. Io sono residente nella zona ovest di Colli Aniene, e qui hanno lasciato ancora i bidoncini. Spostandoli però per strada. A questo punto punto sarebbero stati meglio i secchioni anche da noi. Visto che la raccolta puntuale non è mai decollata. Invece li hanno messi nel quadrante est del quartiere. Dove il servizio funzionava benissimo. Insomma, disorganizzazione e debiti si Ama stanno facendo sprofondare sempre più Roma nel caos rifiuti. E i cittadini che pagano la Tari più alta d’Italia sono giustamente infuriati.

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