Domenica ecologica, tutti contro la Raggi. In piena pandemia che senso ha?

Tutti contro Virginia Raggi per la prima domenica ecologica. Che cadrà esattamente domani, 15 novembre. Tutti fermi quindi, dalle 07.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30. Per il blocco al traffico privato all’interno della cosiddetta ‘fascia verde’.  Con le strade di ‘confine’ segnate nella mappa consultabile sul sito di Roma Capitale. Una iniziativa che in tempi normali ha sempre riscosso un buon successo in città. Con la possibilità di viversi il centro per qualche ora in bicicletta o a piedi. Arrivando con metropolitana e mezzi pubblici, e magari andando ad esplorare qualcuno degli splendidi parchi di Roma. O portando la famiglia a visitare una bella mostra, un museo o a vedere un film. Tutte cose normalissime, ma che in epoca di pandemia non si possono più fare. Allora la domanda sorge spontanea. Che senso ha insistere? Se l’iniziativa sarà un flop, non sarà servita a nessuno. Se la gente si riverserà al centro si rischieranno assembramenti fuori controllo. Proprio quelli che si vorrebbero evitare, chiudendo ad esempio mercati e centri commerciali nei weekend. Per non parlare del trasporto pubblico, che rischia davvero di essere preso d’assalto. Ma è il messaggio che non si capisce, e che rischia di essere fuorviante. Perché da un lato si raccomanda alle persone di starsene a casa. Se non è proprio indispensabile uscire. E dall’altro si organizza la domenica ecologica a piedi in centro. Poi è normale che chi è costretto a chiudere il bar o il ristorante alle 18 vada su tutte le furie. E che si senta preso in giro.

Da Calenda alla Lega a FDI, un coro di no alla domenica a piedi in emergenza covid

Un coro di no alla domenica a piedi in piena emergenza covid. È stata questa la reazione delle forze politiche di opposizione alla volontà della Raggi e del Campidoglio di andare avanti comunque con il blocco del traffico nella giornata di domani. Un provvedimento che secondo Azione, il movimento fondato da Calenda, è essenzialmente inutile. “ Stop del traffico domenica 15. Virginia non studia e manda nel caos i romani che si scatenano sui social. Ancora una volta il Campidoglio dà prova di inadeguatezza offrendo risposte semplici per problemi molto complessi. Il blocco della circolazione a seguito della condanna della Corte di Giustizia europea per violazione sistematica dei limiti alle emissioni di particolato pm 10, non solo è una misura inadeguata alla risoluzione del problema. Ma  incentivando di fatto il ricorso all’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico, diventa un potenziale moltiplicatore dei contagi in tempi di Covid” si legge sulla pagina Fb di Azione Roma. E anche la Lega è andata all’assalto contro il provvedimento.

Domenica mezza Roma chiude alle auto: chi non ha bici o monopattino dovrà stare a casa

Raggi ci ripensi, chiude la ZTL e non blocca le domeniche a piedi in centro. Piuttosto iniziamo a lavare strade e marciapiedi

La sindaca Raggi ci ripensi. Questo l’appello lanciato anche dalla Lega e da Fratelli d’Italia. Che chiedono alla prima cittadina di fare un passo indietro sulle domeniche ecologiche. Almeno in questo periodo particolare di pandemia. Rischiamo di diventare una Regione sotto lockdown, ha dichiarato Davide Bordoni, esponente romano del movimento di Salvini. Tutti chiusi in casa, e la sindaca che fa? Rilancia le domeniche a piedi in centro. Che sono un invito ai Romani ad uscire di casa e a prendere il mezzo pubblico. Piuttosto bisognerebbe iniziare a pulire i marciapiedi e le strade, conclude il consigliere capitolino della Lega. Perché studi approfonditi dimostrano che i due terzi delle polveri pm10 si alzano proprio dall’asfalto sporco. O fuoriescono dai riscaldamenti domestici. Le auto private sono responsabili solo in minima parte, ma ancora una volta saranno i cittadini e gli automobilisti a pagare per tutti.

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