Due settimane decisive per la giustizia: 12 giugno fondamentale

Tra due settimane si potrà votare per la rivoluzione nella giustizia italiana.
Ma non c’è uno straccio di informazione seria sui quesiti referendari. Legge Severino, separazione delle funzioni dei magistrati, stop agli errori giudiziari con gli abusi sulla custodia cautelare. E ancora più equi criteri di valutazione dei magistrati e riforma del Csm con le correnti al bando.

Due settimane al voto ma tutto tace
Se prevarranno cinque sì sarà un paese più libero. Se vincono i no, o ancora peggio se “vince” l’astensione, nessuno avrà più la forza né il diritto di lamentarsi della malagiustizia.
In due settimane può succedere di tutto, soprattutto se il Centrodestra decide di invitare il popolo italiano a recarsi alle urne, anziché farsi dispetti tra partiti. Se vincono i referendari non è Salvini che la indovina; ma i tanti e troppi perseguitati ingiustamente.
La faccia seriamente questa battaglia il Centrodestra e magari sveglierà anche quel pezzo di sinistra garantista che sembra volersi prendere a martellate sugli attributi con l’invito sostanziale a non votare. Che non ha alcun senso politico.
Martedì iniziativa a Roma
A meno che non si sia sostenitori della giustizia secondo quello che è stato definito il metodo Palamara. Magistrati nominati in base alle correnti. Cittadini lasciati allo sbando nelle grinfie di una giustizia ingiusta.
Martedì ne parleremo alle 18 presso il circolo Aniene in via dell’Acqua acetosa 119.
Ci saranno parlamentari nazionali della Lega e di Forza Italia, di Azione e di Italia Viva e anche giornalisti. Ci si andrà anche per raccontare il proprio rapporto con la giustizia, perché tutti devono sapere che cosa succede quando ti prendono di petto. Queste due settimane saranno decisive.