E’ crisi profonda: 6 famiglie su 10 non andranno in vacanza
Sei famiglie su dieci (58,3%) quest’anno non andranno in vacanza. Al 21,2% di chi non andava abitualmente si aggiunge il 37,1% di coloro che ci rinunceranno per la prima volta. E se la ragione è prevalentemente economica (41%), un buon terzo (31,5%) è invece frenato dalle preoccupazioni per la salute e dalle restrizioni imposte alla vita sociale e allo svago. Segue il 14,6% di chi sceglie di rinviare il viaggio a quando potrà scegliere liberamente la meta e il 12,6% di chi le ferie ha dovuto usarle durante il lockdown. Sono alcuni dei risultati dell’ultimo Termometro Italia sulle famiglie realizzato da Innovation Team, società di ricerca del Gruppo Cerved.
Vacanza a rischio per oltre la metà degli italiani
Rilevazioni freschissime, raccolte via telefono e web a inizio luglio per monitorare l’evoluzione della crisi da Covid19 sui 26 milioni di nuclei familiari italiani. Non solo si partirà di meno: sette famiglie su dieci modificheranno le abitudini estive. A quel 37,1% che per la prima volta rimarrà a casa si somma infatti il 32,9% di coloro che sceglieranno mete differenti, in particolare (59%) località italiane invece del consueto viaggio all’estero, oppure luoghi meno affollati (34,2%), alloggi più isolati (25,7%) o la seconda casa (8,4%). In generale saranno vacanze più brevi, anche perché in molti (26,8%) avranno meno giorni di ferie. Appena l’8,8% farà come ha sempre fatto.
Tutta un’economia che rallenta
Ma è il senso di disagio nei confronti dei luoghi e dei mezzi pubblici e delle attività sociali che condiziona i comportamenti delle famiglie. Un italiano su 5 dichiara che non parteciperà mai più a un concerto o a un evento sportivo perché non si sente tranquillo, né farà un weekend all’estero. Il 15% non riprenderà a viaggiare in treno e in aereo e il 14% non andrà al cinema o a teatro. Anche situazioni meno affollate vengono evitate. Il 76,6% ha diminuito la frequentazione di bar e ristoranti, il 66,8% lo shopping nei negozi (sostituito dall’acquisto online, ancora in crescita). Il 65,8% il ricorso a parrucchiere ed estetista e il 65,9% l’allenamento in palestra. Gli intervistati pensano che con l’autunno li frequenteranno ancora meno.
Colpito soprattutto il lavoro autonomo
Nei confronti dei mezzi pubblici, in particolare quelli locali, si è poi sviluppata una certa diffidenza che sta rapidamente cambiando la mobilità, favorendo gli spostamenti brevi in bicicletta e monopattino (aumentati del 36,9% e in ulteriore crescita) a discapito dell’auto (-38,8%). Quanto all’impatto della crisi sui redditi delle famiglie, resta pesante. Aumentano i nuclei familiari che devono fare un ricorso massiccio ai risparmi (dal 18,6% al 24,3%) su un 55,3% che deve comunque intaccarli. Particolarmente colpite restano le famiglie le cui entrate si basano sul lavoro autonomo. 8 su 10 hanno subìto una significativa riduzione del reddito, addirittura drammatica per il 27,3%, e 7 su 10 hanno utilizzato i risparmi, il 36,1% in modo consistente. Per il 60,8% degli autonomi la ripresa è insoddisfacente, nel 28% dei casi sono ancora con il lavoro bloccato.