E non lasciano l’erba. Sulla striscia di asfalto sugli argini del Tevere compare la frase di Celentano

E non lasciano l’erba, È comparsa una scritta gialla in caratteri cubitali sugli argini del Tevere. Proprio sopra quella lingua di asfalto nero, che ha scatenato, è il caso di dirlo, un fiume di polemiche. Con strascichi anche in Parlamento, e dure prese di posizione da parte di tanti leader politici. Da Salvini allo stesso Calenda, in corsa per il Campidoglio. Forse la Raggi si era rotta i tacchi, ha commentato ironico qualcuno sui social. Ma in realtà, ciò che ha lasciato tutti sconcertati è stato l’impatto visivo di quella lunga striscia di catrame. Che certamente consentirà ai ciclisti di pedalare più sicuri. Senza buche e scossoni. Ma che così com’è non si può vedere. Tanto che la stessa Sovrintendenza statale si è mossa. Chiedendo garanzie, almeno da un punto di vista cromatico, su come l’opera verrà terminata.

Intanto però, qualche contestatore ha voluto dire la sua. E al colpo d’occhio, la scritta apposta probabilmente di notte, durante il coprifuoco, è addirittura più impattante del rifacimento della ciclabile. Impossibile non vederla, anche se verosimilmente verrà rapidamente rimossa. E il paragone con quanto cantato da Celentano nel celebre brano il ragazzo della via Gluck fa certamente riflettere.

Pista ciclabile sul Tevere: il mistero buffo della Raggi finisce in Parlamento

L’asfalto nero della ciclabile sul Tevere diventa giallo con la citazione del ‘ragazzo della via Gluck’

Non sarà certamente neanche il giallo. Il colore definitivo che verrà scelto per mettere una pezza a colori sulla lingua di asfalto nero posata sugli argini del Tevere. Per rendere la pista ciclabile appena ripristinata non solo liscia e scorrevole. Ma anche bella da vedere. Perché così com’è, risulta semplicemente un pugno nell’occhio. Ma certo quella scritta gigantesca ‘e non lasciano l’erba’ non passa inosservata. E la citazione tratta dal brano di Celentano ‘il ragazzo della via Gluck’ ha un significato chiaro. Proprio contro scelte che non tengono conto dell’equilibrio tra storia, arte e natura. Che dovrebbe essere sempre tenuto presente da chi amministra, specie in una città speciale come Roma.

Adesso però, chi ha avuto questa pensata potrebbe passare dei guai. Infatti la Polizia di Roma capitale sta indagando. Anche utilizzando eventuali immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza. Per verificare quanti abbiano partecipato alla ‘bravata’. E nel caso venissero identificati, potrebbero scattare severe sanzioni. Anche se i possibili reati compiuti, danneggiamento e vandalismo, applicati alla bruttura di quella lingua di asfalto nero, sinceramente fanno sorridere.

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