Esclusivo – Al Bano si racconta: dalle polemiche sull’inno nazionale all’invito dal Papa

Al Bano Carrisi

Al Bano Carrisi torna in Vaticano. Dopo le polemiche nate attorno all’esibizione prima del fischio d’inizio della finale di Coppa Italia tra Atalanta e Juventus, il cantante di Cellino San Marco torna a far parlare di sé, stavolta per un’esibizione altrettanto importante, ma di certo più tranquilla sotto certi aspetti.

La piazza in cui canterà, infatti, è quella di San Pietro, in occasione della prima “Giornata mondiale dei bambini, iniziativa di Papa Francesco sul futuro dei più piccoli”. 

Non è certo la prima volta che Al Bano incontra Papa Francesco: l’ultima il 27 aprile, nel corso di uno speciale evento in Aula Paolo VI dedicato ai nonni e ai loro nipoti, a cui ha partecipato insieme al “nonno d’Italia” Lino Banfi. In quell’occasione il cantante si è esibito con uno dei suoi cavalli di battaglia, “Felicità”.

E ora, in occasione di questa iniziativa proprio per il oggi 25 maggio, il cantante pugliese torna a cantare su richiesta del Papa. La sua voce possente ed esperta si contrapporrà a quelle delicate dei bambini del Coro dell’Antoniano e di The Voice Kids. Insieme ad Al Bano anche Renato Zero, Orietta Berti e Carolina Bencivenga, oltre a Roberto Benigni e Carlo Conti.

Se cantare allo stadio Olimpico le ha dato entusiasmo, quali sono le emozioni che prova all’idea di esibirsi in una piazza stracolma di bambini provenienti da oltre 100 nazioni, alla presenza del Papa?

  • Negli ultimi mesi ho avuto modo di incontrare Sua Santità Papa Francesco in più occasioni e devo dire che è sempre una grande emozione. Il Papa rappresenta perfettamente lo spirito cristiano di noi credenti ed essere ad un passo da lui e poter esprimere la mia arte al suo cospetto mi trasmette una carica indescrivibile. 
    Il 6 ottobre del 1997 a Rio De Janiero cantai, insieme a Romina Power, alla presenza di Giovanni Paolo II, in uno stadio Maracanà completamente gremito di giovani provenienti da tutto il mondo in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù e quanto farò il 25 maggio, mi ricorda molto quel momento che ha rappresentato una pagina importante della mia vita artistica, personale e cristiana;

Qual è il suo rapporto con i giovani?

  • Cerco sempre di imparare molto da loro: il linguaggio o slang per dirla all’americana, i loro gusti musicali e non, il loro modo di osservare il mondo d’oggi con i loro occhi. Ho la fortuna di avere due figli molto giovani (Jasmine e Albano jr) che sono molto al passo con i tempi moderni e devo dire che sono degli ottimi “maestri”.

E quale, invece, con Dio?

  • Il rapporto con Dio è totalizzante e senza alcun dubbio!

Lei ha sempre dato l’idea di essere un punto fermo per la sua famiglia. Una grande famiglia: 6 figli e quattro nipoti. Cos’è per lei la famiglia?

  • Ho avuto la fortuna di nascere e crescere in una famiglia tradizionale povera ma con radici e legami molto forti e di conseguenza ho cercato di trasmettere questo sentimento ai miei figli e lo farò sicuramente anche ai miei nipoti, perché credo che la famiglia rappresenti il tutto anche quando non si ha niente…

Che padre è stato e che padre – e nonno – è adesso?

  • È una domanda che giro volentieri ai miei figli e nipoti…

Pensa di aver sbagliato qualcosa nel suo ruolo di genitore? 

  • Ogni essere umano è predisposto a commettere errori. È nella nostra natura. Nel caso di un genitore nei confronti di un figlio non lo chiamerei errore ma eccesso d’amore

Dalla famiglia al lavoro: quanta importanza ha nella sua vita?

  • Hanno entrambi un peso importante nella vita di ognuno di noi. Per anni ho avuto la fortuna di condividere la mia vita lavorativa con la mia famiglia, girando il mondo per i concerti e portando al seguito tutta la famiglia. Il mio lavoro, per fortuna, coincide perfettamente con la mia più grande passione pertanto mi sento molto, molto fortunato!

Oltre 25 milioni di dischi venduti, 26 dischi d’oro, 8 di platino e centinaia di concerti nel mondo: ma qual è la canzone che ama maggiormente?

  • Non c’è un una canzone in particolare. È come se mi dovesse chiedere a quale dei miei figli mi sento più legato. 

Qual è l’artista che ammira di più e perché?

  • In ordine di tempo gli artisti che ho ammirato e li considero miei maestri vanno da Mario del Monaco a Domenico Modugno ad Andriano Celentano, a Mina… Oggi direi Giorgia, Tiziano Ferro e Cocciante

Parliamo delle critiche, visto quanto successo recentemente dopo l’esibizione all’Olimpico. Non è certo la prima volta che lei viene attaccato, anche senza motivo. Ci rimane male o è riuscito a costruirsi una corazza per difendersi?

  • Parliamo del “Caso Olimpico”: sfido chiunque del mondo dello spettacolo e non ad esibirsi di fronte a settantamila tifosi rumorosi che continuavano a cantare cori l’uno contro l’altro. Esibirsi a cappella senza nessun tipo di incipt musicale per stabilire la tonalità e senza utilizzare earmonitor (le cuffiette che usano i cantanti), mi ha fatto cantare l’inno due toni sopra alla tonalità prevista. Tuttavia ho notato un certo disinteresse da parte delle tifoseria nei confronti del nostro inno e questo dispiace molto. L’Inno degli Italiani rappresenta un momento di unità nazionale che mette da parte colori politici e bandiere calcistiche e purtroppo, durante l’esecuzione dell’inno all’Olimpico, anziché vivere quel momento all’unisono, entrambe le tifoserie erano impegnate con altre “melodie” tutt’altro che inclusive. 

Le critiche fanno parte del gioco ma devono essere costruttive e basate su dati di fatto. Nel corso della mia vita ne ho sentite di tutti i colori ma, grazie a Dio, sono ancora qua!

Quali sono i sogni che Al Bano vuole ancora realizzare?

  • I sogni non li svelerò mai… ma di lavori in atto ne ho di tutto e di più… Grazie a Dio
Al Bano Carrisi
Al Bano Carrisi e l’intervista esclusiva – www.7colli.it