Fabio Palotti, folla commossa ai funerali a Torre Spaccata
Folla commossa ai funerali di questa mattina di Fabio Palotti. L’ascensorista 39 enne rimasto schiacciato mercoledì della scorsa settimana dalla cabina dell’ascensore che stava riparando alla Farnesina. L’uomo, padre di una figlia, era solo al momento dell’incidente. Che la perizia disposta dalla Procura, ha fissato attorno alle 18.30 del 27 aprile. Il corpo invece, è stato ritrovato solo la mattina successiva. Dopo che un collega si era preoccupato. Avendo visto la macchina del Palotti ancora parcheggiata nel piazzale antistante al Ministero degli Esteri. Tanti gli interrogativi ancora da risolvere, su questo ennesimo dramma sul lavoro. A cominciare dal capire cosa sia esattamente successo in quei pochi, maledetti secondi. Appena prima dello sgancio della cabina.
Oggi però, è stato il momento del dolore e della commozione. Con la folla degli amici, dei colleghi e dei parenti radunati sul sagrato della Chiesa di San Bonaventura. Che hanno accolto la bara con un lungo applauso. E liberato verso il cielo tanti palloncini giallorossi. I colori della squadra del cuore di Fabio. E un intero quartiere si è stretto attorno al feretro. Un modo per rendere omaggio, ma anche per dire ‘mai più’. Perché morire per lavorare, è qualcosa che non deve e dovrebbe mai accadere.
Fabio Palotti morto per schiacciamento. Ora la Procura indaga su come sia successo
Per la morte di Fabio Palotti la Procura indaga su un doppio fronte
E sulla morte di Palotti, la Procura è al lavoro. Un primo fronte di indagine riguarda la sicurezza della Farnesina. L’operaio infatti, è rimasto vittima dell’incidente nel pomeriggio del 27 aprile, intorno alle 18.30. Ma il corpo è stato trovato solo l’indomani e solo perché lo ha cercato un collega e i familiari non lo avevano visto rientrare. Nessun addetto della sicurezza insomma aveva registrato l’uscita del tecnico.
L’altro fronte su cui sta lavorando il pm Antonino Di Maio che procede per omicidio colposo per ora a carico di ignoti riguarda il sub appalto concesso alla Smae di Casal Monastero. La ditta con la quale Palotti lavorava: perché è stato permesso al tecnico di lavorare da solo nonostante la nota pericolosità degli interventi sugli impianti degli ascensori?
Si dovranno accertare i termini dell’appalto e del sub appalto. Una perizia disposta sull’ascensore posto sequestro inoltre dovrà infine verificare per quale motivo il blocco dell’ascensore non ha funzionato durante l’intervento di manutenzione dell’operaio.