Fedez testimonial della campagna contro il tumore al pancreas. Il racconto agli altri pazienti (video)

fedez sanremo

“Sono felice di dare il mio contributo e sono felice che l’iniziativa verta sul racconto delle persone”. Sono le parole del rapper e influencer Fedez che, tramite la sua Fondazione filantropica, ha inviato un videomessaggio di saluto ai partecipanti dell’incontro aperto al pubblico, in programma domani all’ospedale San Giovanni di Dio di Firenze, organizzato in occasione della Giornata mondiale dedicata al tumore del pancreas.

Il videomessaggio integrale all’ospedela San Giovanni di Dio di Firenze

Il videomessaggio integrale che sarà proiettato domani ai partecipanti sottolinea l’importanza di sensibilizzare su una patologia la cui incidenza è in aumento. L’incontro, organizzato in collaborazione con la direzione sanitaria di presidio è stato voluto dall’ospedale che, sotto la guida del direttore della struttura di Chirurgia generale, Alessandro Anastasi, è Centro di riferimento dell’Azienda Ausl Toscana centro per la terapia dei tumori del pancreas, si legge in una nota della Ausl. “In occasione della giornata mondiale dedicata al tumore del pancreas – dichiara Anastasi – nel nostro ospedale San Giovanni di Dio, abbiamo voluto promuovere un incontro non fra i professionisti della materia ma dando spazio ai pazienti che saranno i protagonisti di questo incontro di medicina narrativa durante il quale avranno modo di raccontare la loro esperienza e il loro rapporto con la malattia e con la struttura sanitaria”.

Fedez e il racconto della malattia: aiuta gli altri pazienti

In Aula Muntoni alle 16 prenderà il via la tavola rotonda. Porteranno i loro saluti l’Associazione nazionale dei pazienti con tumore del pancreas Nastroviola e la Fondazione Ames. Quattro pazienti racconteranno come hanno affrontato l’esperienza della malattia, parlerà anche un medico curante e poi spazio agli interventi dei presenti. Fuori dall’ospedale la fontana dell’ingresso si illuminerà di viola. “Ascoltare il racconto dell’esperienza della malattia, la sofferenza che accompagna tutto il percorso fin dal primo momento in cui viene comunicata la diagnosi, è qualcosa di straordinario – commenta Daniele Cultrera, vicedirettore dell’ospedale e coordinatore della tavola rotonda – La forza di un momento come quello del 16 non è solo nel far luce sull’argomento ma sta nella potenzialità di trasmettere un coraggio e una fiducia nettamente superiori a quelli che può trasmettere un medico a chi riceve una diagnosi di tumore per la prima volta”.