Fiumicino, trasforma la cantina in appartamento e il Tribunale gli dà ragione: ‘bastonato’ il Comune

Una cantina trasformata in appartamento, come il caso di Fiumicino, foto generica

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Tutto ha inizio il 13 aprile 2021 – sotto la Giunta guidata da Esterino Montino, l’ex sindaco PD – quando due cittadini di Fiumicino ricevono una pesante ordinanza dal Comune: demolire entro 90 giorni le modifiche apportate a un locale seminterrato, ritenute abusive dal municipio, e pagare una sanzione di 5.000 euro. Il motivo? Secondo l’ufficio edilizia di Fiumicino, i proprietari avrebbero trasformato una cantina in un appartamento residenziale, con tanto di cambio di destinazione d’uso non autorizzato.

Un’accusa che i proprietari hanno immediatamente respinto, decidendo di impugnare l’ordinanza davanti al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio, con ricorso notificato il 19 maggio 2021 e depositato il 9 giugno 2021.

Fiumicino, cantina o mini-appartamento?

Secondo il Comune, i lavori avrebbero alterato la funzione dell’immobile, trasformando il seminterrato da semplice cantina a spazio abitabile. L’intervento edilizio consisteva nella suddivisione dell’ambiente in tre vani e un ripostiglio tramite tramezzi.

Ma i ricorrenti hanno chiarito che non era stato creato nessun appartamento, bensì una migliore organizzazione degli spazi della cantina, con un accesso, un lavatoio, uno stenditoio, un locale pompe e una porzione residua di cantina. Nessun bagno, cucina o impianto residenziale. Né tantomeno elementi che potessero far pensare a un uso abitativo.

Il TAR ha preso atto che la documentazione fotografica fornita dal Comune mostrava solo armadi, libri e qualche lampada, ma nessun impianto né finitura tipica di un’abitazione. Troppo poco, insomma, per parlare di cambio di destinazione d’uso.

Fiumicino, il flop del Comune: legittimo trasformare la cantina in mini appartamento

A rafforzare la posizione dei ricorrenti c’era anche una C.I.L.A. (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) regolarmente presentata il 2 novembre 2020, in cui veniva esplicitato che l’intervento previsto avrebbe riguardato unicamente la ripartizione interna degli spazi, senza modificare l’uso dell’ambiente.

Secondo i giudici, il Comune non ha tenuto conto di questo elemento, né ha condotto un’istruttoria completa. L’assenza di prove concrete, unite a una motivazione ritenuta generica e insufficiente, ha portato a una bocciatura senza appello dell’ordinanza di demolizione.

Una sentenza netta: il Comune di Fiumicino ha sbagliato

Il 4 giugno 2025, il TAR ha quindi emesso una sentenza chiara: ricorso accolto, ordinanza annullata. Il Comune ha sbagliato e dovrà ora pagare anche le spese processuali, per un totale di 1.500 euro, più spese accessorie e contributo unificato.

I giudici hanno riconosciuto la fondatezza delle censure sollevate dai ricorrenti, rilevando che la mera suddivisione di un locale non costituisce di per sé un abuso, specie in assenza di prove che indichino un utilizzo abitativo. In definitiva, l’atto comunale si è rivelato infondato e sproporzionato.

Un colpo alla gestione urbanistica locale

Il caso non è solo un episodio isolato. È un segnale che potrebbe incidere sul modo in cui i Comuni, e Fiumicino in particolare, affrontano il tema della vigilanza edilizia. Il TAR ha ricordato che non basta sospettare un abuso: servono prove, verifiche, e un rispetto rigoroso delle garanzie procedimentali.

Il Comune aveva cercato di difendere l’ordinanza come atto vincolato, sostenendo la presenza di vincoli paesaggistici. Ma anche su questo punto, i giudici hanno rilevato l’irrilevanza del vincolo nel caso specifico, trattandosi di tramezzature interne che non incidono sull’estetica o sul paesaggio.

Il Tar del Lazio: legittimo l’uso domestico della cantina

Il verdetto restituisce dignità a una vicenda che, almeno secondo i giudici, era stata gestita con eccessiva rigidità dall’amministrazione comunale. Non ogni intervento su un immobile è un abuso. E non ogni cantina con tramezzi è un appartamento abusivo.

Una lezione che potrebbe valere anche oltre i confini di Fiumicino: l’abuso va provato, non presunto. E i cittadini, quando hanno ragione, non devono temere di ricorrere alla giustizia.

Fiumicino, il centro città visto dall’alto, foto Google Maps