Flavio Mezzanotte, richiesta la condanna a due anni e 4 mesi. È l’operatore di stazione che tentò di salvare un bimbo intrappolato nell’ascensore della metro

Alla fine per Flavio Mezzanotte è arrivata la richiesta di condanna. A due anni e 4 mesi di reclusione, per omicidio colposo. Si tratta di una vicenda che risale a sei anni fa, ed esattamente al 9 luglio del 2015. Quando un bimbo di appena 4 anni era rimasto intrappolato con la mamma all’interno dell’ascensore della stazione della metropolitana di Furio Camillo. Fu allora che il Mezzanotte tento’ una manovra disperata, per cercare di salvare il piccolo. Ma proprio in relazione all’intervento sulla cabina, il bambino era precipitato nella tromba dell’ascensore, perdendo la vita. La buona intenzione dell’operatore è ovviamente chiarissima, ma nel processo sono stati sollevati dubbi sul fatto che il medesimo potesse intervenire su quell’impianto. Perché secondo Atac, il protocollo prevedeva solo che l’uomo dovesse lanciare l’allarme. Aspettando poi l’arrivo di tecnici qualificati. Ecco il motivo per cui la stessa azienda del trasporto pubblico capitolino si è costituita in giudizio, insieme alla compagnia di assicurazioni. Mentre le parti civili, hanno chiesto a carico del Mezzanotte una provvisionale di 50 mila euro.
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La difesa di Mezzanotte, ho agito per aiutare il bimbo intrappolato. Rifarei tutto
Flavio Mezzanotte si è difeso in udienza, dichiarando di non essere pentito del suo gesto. E che anzi rifarebbe tutto. Non potevo lasciare quella mamma e il suo bambino dentro l’ascensore. In una bolla di calore percepito di 33 gradi – ha dichiarato l’operatore di stazione. Che ha anche spiegato di essere stato sempre in contatto vocale con le due persone intrappolate. E di aver detto alla mamma del piccolo di stare lontana dalle porte della cabina. Ma per l’accusa il suo gesto è stato improvvido, dettato dall’emozione del momento senza avere le capacità tecniche ne’ l’autorizzazione ad intervenire in una simile fattispecie. Ora è arrivata la condanna, anche se certamente l’operatore ricorrerà in appello. Rimane lo sgomento per un dramma assurdo, che certamente si sarebbe potuto evitare.