“Follie green” sconfitte: al San Giovanni torna il parcheggio per i pazienti oncologici

follie green

Il buon senso ha prevalso sulle follie green. Di questi tempi non è poco. Non è poco perché il buon senso è diventata una virtù rara. Non è poco perché difficilmente i talebani della religione green tornano sui loro passi ammettendo di avere sbagliato. In questo caso è accaduto. La  pressione “mediatica” ha indotto i vertici dell’Azienda a ragionare?  Non si sa. Sta di fatto che la direzione ha riaperto il parcheggio a tutto vantaggio dei pazienti del Polo Oncoematologico dell’Addolorata a cui era stata sottratta l’unica area di sosta presente davanti l’ingresso principale del presidio.

La vicenda nasce con il “Piano degli spostamenti casa-lavoro”  imposto dal Decreto sulla Transizione Ecologica. L’Azienda, per agevolare la cosiddetta mobilità sostenibile, aveva escogitato una “genialata”: il carpooling. Ci si iscrive ad una App e il sistema individua i colleghi con cui condividere il viaggio in base a tempi e percorsi. Una missione impossibile nel pianeta sanità con orari diversi, turni, guardie, straordinari. Il servizio infatti non era mai stato usato da nessuno e l’area di sosta era rimasta chiusa e inutilizzata

Follie green sconfitte dal buon senso: finalmente

E’ la religione green. Quella delle piste ciclabili che dimezzano le corsie impedendo il transito anche alle ambulanze. Quella delle aree pedonali improbabili. Quella delle domeniche ecologiche che nulla hanno di ecologico. Quella delle auto elettriche che inquinano più delle auto a benzina e gasolio. Quella dei termosifoni spenti e delle finestre aperte nelle scuole. E lungo sarebbe l’elenco. Al San Giovanni invece di regalare gli abbonamenti dei mezzi pubblici (sarebbe stata una scelta forse troppo proletaria e poco radical chic) avevano pensato bene di buttare i soldi per il carpooling, un servizio inutile.

Ieri l’area di parcheggio ha riaperto. Registriamo pertanto con soddisfazione che, almeno in questo caso, la centralità della persona ha prevalso sulle strampalate idee pseudoambientaliste. L’umanizzazione, specialmente nel caso dei pazienti oncoematologici, non può essere subordinata deliri green.